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THINK. AI, IoT, Reti 5G, Robotica, VR, Augmented Reality e Blockchain: queste le innovazioni tecnologiche che cambieranno il mondo della comunicazione. Le organizzazioni vincenti? Resilienti, flessibili e capaci di sfruttare i dati in modo intelligente

In occasione della seconda edizione di THINK-Change for Tech, evento annuale organizzato da GroupM e The European House-Ambrosetti, si è parlato di come le innovazioni tecnologiche cambieranno non solo la comunicazione, ma anche le aziende. Il ruolo centrale dei dati impone infatti ai Ceo di affrontare una trasformazione non solo digitale, ma anche culturale dei processi aziendali. Le aziende devono passare da un'organizzazione a silos alla creazione di gruppi trasversali per progetto, che collaborino per il raggiungimento degli obiettivi. I lavoratori saranno sostituiti dai robot? Alcuni sì, ma lo scenario è meno drammatico di quanto si potrebbe pensare.

Un robot seduto sul palco. Inizia così la seconda edizione di THINK – Change for Tech, evento annuale organizzato da GroupM e The European House - Ambrosetti. Il robot si chiama iCub e ne sono stati venduti già 38 esemplari in giro per il mondo.

Le continue innovazioni tecnologiche di questi ultimi anni, e quelle in arrivo nei prossimi, hanno un impatto sull’ambiente competitivo e sui modelli di business dei brand e obbligano tutti i CEO a ripensare e trasformare le proprie aziende, anche in modo profondo e radicale.

Per queste ragioni GroupM, la holding che si occupa delle attività media del gruppo WPP, ha avvertito l’esigenza di favorire un momento di approfondimento, partendo dall’analisi di quelle innovazioni tecnologiche che più di altre influiranno proprio sui consumatori e sulla comunicazione.

ValerioDeMolli

 Come messo in evidenza da Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo The European House - Ambrosetti in un quadro mondiale di crescita omogenea e coordinata, dove la popolazione è in continuo aumento e dove, a dispetto di quanto comunemente si crede, sono ben 1,9 miliardi i minori di 14 anni, sono 5 le tecnologie che impatteranno maggiormente sul mondo della comunicazione: Intelligenza Artificiale, Robotica, Realtà Aumentata e Realtà Virtuale, Internet of Things, Reti 5G e Blockchain

Il cambiamento tecnologico è inesorabile ed esponenziale e, come illustrato da De Molli, ci sono tre grandi forze che stanno ridisegnando lo spazio economico: 

- la competizione può arrivare da chiunque
-
 gli spazi di competenze si sovrappongono
-
 si sgretolano le tradizionali barriere che delimitavano i confini tra i settori

Tutto questo deve preoccuparci oppure possiamo guardare al futuro con ottimismo?

"Nelle tre precedenti rivoluzioni il PIL pro capite è cresciuto in modo significativo, così come il reddito pro capite, mentre le disuguaglianze sono diminuite, dunque ci sono delle buone probabilità che tutto questo avvenga anche nella rivoluzione attualmente in atto", ha spiegato De Molli. 

A chi teme che la quarta rivoluzione porterà a una drastica perdita di posti di lavoro a causa dei robot, De Molli risponde che le stime relative all'Italia suggeriscono un effetto contenuto sul mercato del lavoro. I posti di lavoro più a rischio sono quelli legati all'agricoltura e al commercio e si tratta comunque di lavori che non presuppongono un elevato livello di istruzione. "Su un totale di 21,5 milioni di occupati, soltanto il 14,9% può considerarsi a rischio a causa dell'automazione", ha dichiarato De Molli. Il rischio di essere sostituiti dalle macchine diminuisce se il lavoro svolto non è ripetitivo, richiede un elevato livello di innovazione e di creatività, presuppone lo svolgimento di attività diverse tra loro e complesse ed è caratterizzato da una forte componente relazionale. 

A Paolo Borzatta, Senior Partner The European House - Ambrosetti, il compito di entrare più nello specifico analizzando l'impatto della tecnologia sulle organizzazioni e sulla comunicazione.

 

Ad avere il maggiore impatto nel breve periodo saranno Internet of Things e 5G: entro il 2023, il 5G abiliterà la connessione di 1 miliardo di persone e di 30 miliardi di oggetti. Questo consentirà di ingaggiare il consumatore in modalità diverse e inedite. Grazie alla realtà aumentata e alla realtà virtuale, inoltre, verranno creati nuovi canali di comunicazione. La blockchain, che consente la creazione e la gestione di un grande database distribuito, potrà essere utilizzata nel microlicensing dei contenuti. I robot saranno in grado di raccogliere sempre più dati sulle abitudini di consumo delle persone con cui entreranno in contatto e li trasformeranno in informazioni utili per le imprese, inoltre diventeranno essi stessi degli strumenti per comunicare con gli utilizzatori, in modo sempre più rilevante.

 

Nel medio periodo l’Intelligenza Artificiale (AI) ricoprirà un ruolo di primo piano tra le tecnologie che rivoluzioneranno l’attività̀ economica all’interno delle imprese e anche la comunicazione sarà profondamente trasformata, in virtù della capacità dell’AI di abilitare nuove opportunità̀ nell’ingaggio del consumatore.

 

Due gli impatti dell'Intelligenza Artificiale. Essa da un lato, come si è già detto, porterà alla scomparsa di alcuni posti di lavoro, dall'altro la complementarietà tra uomo e macchina accrescerà il potenziale di molte attività attualmente svolte dagli esseri umani, creando nuove opportunità di lavoro oggi non ipotizzabili.

 

Tuttavia non dobbiamo dimenticare che l'intelligenza artificiale ha ancora molti limiti da superare. Giorgio Metta, Vice Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia, nel suo intervento ne ha messi in evidenza tre. Innanzitutto l'AI non conosce il contesto come noi esseri umani e questo talvolta le impedisce di dare la corretta interpretazione di un'immagine/fatto/testo.

In secondo luogo non è efficiente: per funzionare ha bisogno di un allenamento costante di settimane e costa diversi kilowatt. È attualmente in fase di studio l'utilizzo di rete neurali particolari che simulano il funzionamento di neuroni umani e necessitano di un minore costo energetico, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Infine, l'intelligenza artificiale è ancora un po' oscura, un argomento difficile da comprendere. “C'è ancora molta ricerca da fare, non possiamo aspettarci fin da subito applicazioni del tutto efficienti”, ha concluso Metta. "Dovrà funzionare un po' come è accaduto con gli smartphone e con le applicazioni- ha detto Metta - . Una volta sviluppata la piattaforma si partirà a costruirvi attorno un ecosistema che la renda via via più ricca". 

La trasformazione digitale non ha un impatto solo nel campo delle competenze, degli strumenti e delle nuove figure professionali, ma impone anche un cambiamento organizzativo nei processi e nel lavoro in azienda, di cui i Ceo devono farsi promotori. "Il ruolo sempre più importante dei dati impone ai Ceo di affrontare una trasformazione digitale, ma anche culturale dei processi aziendali", ha affermato Borzatta. 

Lo sfruttamento intelligente dei dati e il loro utilizzo in modo strategico in tutte le funzioni aziendali diventa un processo necessario per il mantenimento della propria competività sul mercato. Le aziende devono passare da un'organizzazione basata sui silos a un'organizzazione del lavoro basata sulla creazione di gruppi trasversali per progetto che collaborino per il raggiungimento degli obiettivi. Solo così i dati potranno essere analizzati e utilizzati per semplificare e ottimizzare i processi interni, riducendo i costi e facendo crescere la marginalità dei prodotti e dei servizi dell’azienda.

 

L'AI aiuterà ad automatizzare il flusso di lavoro ma anche ad aumentare e a potenziare creatività e ingegno. Inoltre l'Intelligenza artificiale e il deep learning hanno il potenziale per avere un impatto su qualsiasi attività fondata su un insieme di regole, dove le macchine possono apprendere un modello precostituito.

 

Le possibili applicazioni sono numerose: si passa dalla predictive analytics, che consente appunto di avere informazioni relative al nostro comportamento futuro, agli assistenti virtuali voice-based, dal riconoscimento visivo all'automatizzazione dei processi di post-produzione e anche produzione dei contenuti. Senza naturalmente dimenticare l'advertising: il targeting dei contenuti diventerà sempre più accurato, per esempio grazie alla comprensione degli stati d'animo di ciascun cliente che consentirà di veicolare contenuti ancora più adatti. 

 

"I Ceo devono appropriasi del cambiamento e organizzare l'azienda in modo non fragile. In questo contesto non prevedibile l'organizzazione aziendale deve essere cambiata: abbiamo bisogno di imprese che siano allo stesso tempo resilienti e flessibili", ha dichiarato Borzatta. A essere vincenti saranno le aziende capaci di applicare la migliore intelligenza e tecnologia per rendere rilevanti le informazioni comunicate e conquistare l’attenzione di consumatori sempre più evoluti e informati, desiderosi di sperimentare e del tutto indifferenti alla
distinzione tra canali tradizionali e digitali.

 

"Dal nostro punto di vista riflettere oggi su questi temi significa dotarsi degli strumenti per affrontare la trasformazione profonda del nostro settore. Vere e proprie sfide a cui rispondere con visione strategica, capacità di innovazione e una formazione permanente a tutti i livelli delle strutture organizzative”, ha commentato Massimo Beduschi, CEO e Chairman di GroupM e COO di WPP.

 

Serena Piazzi