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UPA 2018. Antonio Ricci: "Il rapporto con gli investitori è dialettico: solo se sei più forte puoi dire la tua. Le fake news? La più grossa è sostenere che si tratti di un fenomeno nuovo. Ci sono sempre state"

Il rapporto fra pubblicità e televisione, la trasformazione dei palinsesti, il problema delle fake news, la relazione fra televisione e potere. Di questo e molto altro si è parlato all'Assemblea UPA 2018, con Antonio Ricci intervistato da Lorenzo Sassoli de Bianchi.

Con l'ironia che lo contraddistingue è salito anche Antonio Ricci sul palco del Teatro Strehler in occasione dell'Assemblea UPA 2018, protagonista di un'insolita intervista con Lorenzo Sassoli de Bianchi. 

 

La tv può essere considerata una finestra sul mondo oltre che una vetrina? Gli domanda il presidente di UPA per rompere il ghiaccio. "Assolutamente no, non c'è niente di più sbagliato", replica Ricci.

 

Eppure 'Striscia la notizia' nel corso degli anni qualcosa l'ha mostrato...incalza Sassoli de Bianchi. 

 

"Vero, il segreto del successo del programma è l'impegno che mettiamo ogni giorno per realizzarlo, solo attraverso tutto questo lavoro si riesce a costruire una trasmissione che funziona. Il pubblico vede che ce la mettiamo tutta e apprezza. Ogni tanto Striscia cambia, ma si tratta di cambiamenti graduali, in modo che non vengano percepiti dallo spettatore come un 'tradimento', che ci consentono di rinnovarci mantenendoci fedeli alla nostra identità", sottolinea Ricci. 

 

Saltando da un aneddoto divertente a un altro, si arriva a parlare di fake news

 

Il falso può svelare il vero?, chiede Sassoli de Bianchi.

 

"In un certo senso sì, all'inizio Striscia la Notizia puntava proprio a smascherare le false notizie mostrando come anche le immagini potessero essere montate per dare un'interpretazione distorta di un avvenimento - spiega Ricci - . Alcuni anni fa questa consapevolezza non c'era e ciò che si vedeva in tv veniva considerato di default 'vero'. La più grande fake news comunque è ritenere che le fake news siano un fenomeno nuovo: ci sono sempre state, anche se a nessuna testata ha mai fatto piacere ammetterlo". 

 

Inevitabile toccare anche l'argomento advertising. "Durante Striscia la Notizia non è mai andato in onda uno spot relativo al gioco d'azzardo - precisa Ricci, facendo riferimento al 'Decreto Dignità' che prevede uno stop alla pubblicità dei giochi d'azzardo (leggi news) - . Il rapporto con l'advertising è sempre stato dialettico, di fatto è esclusivamente un rapporto di forza: se sei più forte degli investitori puoi dire la tua".

 

"Ci capita talvolta di 'prendere di mira' alcune aziende, ma diamo sempre l'opportunità di replicare. Non partiamo con un'idea preconcetta, siamo sempre disposti a far vedere l'altra faccia della medaglia, ciò che non siamo disposti a fare è nascondere le 'magagne', ciò che è scorretto, disonesto. Il nostro dovere è vietare la mistificazione. D'altra parte, gli investitori che scelgono Striscia la Notizia per le loro pianificazioni sanno di poter contare su un pubblico critico e dunque su un'audience particolarmente interessante", ha aggiunto Ricci. 

 

E cosa ne pensa dell'Auditel?, domanda il presidente UPA in chiusura.

 

"I dati Auditel sono la vita di tutte le tv - risponde Ricci senza esitare - , essere misurati e misurabili è un segnale di libertà. Tuttavia rincorrere l'audience può portare a dei problemi: certe volte pur di ottenere dei buoni ascolti si realizzano dei prodotti che non hanno alcun senso, né dal punto di vista creativo che per l'intero sistema". 

 

Una curiosità: se potesse vivere una seconda vita, in che cosa si reincarnerebbe?, chiede Sassoli divertito.

 

"In una piattola. In fondo sono già abituato a stare sulle palle a tutti". Buio. Sipario.

 

Serena Piazzi