Interviste

Assirm: tanti progetti per promuovere cultura, formazione, qualità

Lo scorso 2 febbraio il Consiglio Direttivo Assirm è stato ricevuto in udienza dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un’occasione per illustrare la realtà del settore delle ricerche, trattare il tema della responsabilità sociale degli istituti e presentare le prossime novità, come spiega ad Advexpress il presidente Nando Pagnoncelli.

Ha segnato una tappa importante nella storia di Assirm l'incontro fra il Consiglio Direttivo dell'associazione di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avvenuto lo scorso 2 febbraio al Quirinale. L'evento ha fornito l'occasione per illustrare la realtà del settore delle ricerche di mercato, trattare il tema della responsabilità sociale degli istituti demoscopici e presentare le prossime novità dell'associazione. Tutti temi che il presidente Assirm, Nando Pagnoncelli (nella foto), ripercorre in questa intervista con Advexpress.

Può riassumerci i contenuti al centro del suo intervento al Quirinale?

È stato per noi un particolare motivo di orgoglio poter mostrare al Presidente Napolitano la vitalità del nostro settore, dimostrata anche dai numeri: 550 milioni di euro di investimenti complessivi,  40 istituti associati (l'ingresso del 40mo, Iterion, è stato anunciato oggi, vedi notizia correlata, ndr), che rappresentano l'80% del fatturato, 2.000 dipendenti , dei quali 200 sono dirigenti e 450 quadri. Si tratta quindi di un settore caratterizzato da funzioni ad elevata responsabilità. Abbiamo cercato di evidenziare la sua crescente importanza per le aziende, perché anche grazie al contributo delle nostre ricerche queste possono ridurre i rischi imprenditoriali. Di fronte all'esigenza di lanciare un nuovo prodotto, investire in una campagna pubblicitaria, rafforzare la fedeltà dei clienti, le imprese possono disporre, grazie alle ricerche, di elementi utili per elaborare strategie o verificare i risultati.

Abbiamo anche sottolineato che sempre più spesso la Pubblica Amministrazione fa ricorso alle ricerche, quindi all'ascolto del cittadino, per poter migliorare la propria comunicazione. Inoltre, si è ribadito che le finalità che l'associazione si è posta fin dalla sua nascita restano quelle di promuovere la cultura della ricerca, la formazione, la qualità della ricerca. Il consiglio direttivo nominato nel 2006 si è posto come obiettivo di perseguire queste finalità attraverso progetti concreti.

Quali?

In primo luogo, la creazione del Centro Studi Assirm , che ha come obiettivo il presidio del sapere scientifico, le relazioni con il mondo accademico e la promozione di eventi incentrati su temi 'caldi' del nostro settore. Quindi l' allargamento dell'associazione a realtà no profit, enti quali ad esempio istituti universitari, enti, centri studi, fondazioni, istituti regionali di ricerca..., che fanno il nostro mestiere ma senza finalità di lucro. Per poter comprendere nell'associazione anche queste realtà è stata apportata una modifica statutaria.

Un terzo elemento riguarda la modifica del protocollo qualità. Assirm aveva istituito l'obbligatorietà, per gli associati, della certificazione Iso 9000, ma ora vogliamo andare oltre, creando un protocollo qualitativo più aderente alle specificità del nostro settore, e introducendovi un codice etico, i cui principi guida sono declinati per le diverse categorie di stakeholder: non solo i clienti, ma anche i dipendenti, i fornitori, i media, l'opinione pubblica...

L'associazione sembra molto attiva anche sul fronte della comunicazione

Esatto, è stato messo a punto un piano di comunicazione pluriennale mirato a dare più visibilità all'associazione e contribuire alla reputazione del settore. Un'importante imniziativa è il Libro Bianco, che raccoglie tutte le informazioni relative al nostro settore, e l'analisi delle sue dinamiche evolutive: attualmente sono in fase di elaborazione i dati relativi al 2006. A fine novembre, poi, abbiamo promosso un convegno incentrato sull'uso dei sondaggi, che in precedenza erano stati al centro di non poche polemiche. Nel corso del convegno, cui hanno preso parte fra gli altri il ministro Giuliano Amato e il sindaco Walter Veltroni, abbiamo voluto sottolineare che il problema dell'utilizzo dei sondaggi come strumenti per influenzare l'opinione pubblica non può essere affrontato dai soli istituti, ma deve coinvolgere anche giornalisti e politici. Se un sondaggio viene utilizzato per influenzare gli elettori incerti, non è un problema dell'istituto ma di chi utilizza e pubblica i dati. Assirm ritiene pertanto che si debbano ridefinire aspettative e modalità di utilizzo dei sondaggi.

E cosa può dirci dello studio su Giuseppe Garibaldi?

È il secondo progetto di ampio respiro, insieme al Libro Bianco. In occasione del bicentenario della nascita di Garibaldi, gli istituti associati hanno deciso di promuovere un ricco progetto di ricerca, articolato in una serie di indagini, che si propone di analizzare il mito, la sua origine e i suoi valori costitutivi. Si tratta di un'iniziativa che da un lato può contribuire a promuovere il contributo delle ricerche alla crescita del sapere, dall'altro può risultare interessante anche per le aziende. In un momento in cui si parla tanto di made in Italy e di valori che qualificano l'Italia all'estero, puà aiutare a capire come un'icona globale ha avuto origine nel nostro paese.

A proposito di formazione, partirà presto la nuova edizione del corso in ricerche di mercato. Un bilancio dell'iniziativa?

Ne siamo particolarmente orgogliosi, perché il corso è partito già da 10 anni, e da subito ha visto un buon numero di adesioni. Destinato in particolare a quanti lavorano nel marketing e hanno bisogno di una formazione di base nelle ricerche, sia sotto il profilo metodologico che applicativo, il corso rappresenta un'occasione unica per le aziende, grazie alla presenza, in veste di docenti, dei professionisti più autorevoli che operano negli istituti di ricerca.

Claudia Albertoni