Interviste

Nucleus chiude il 2022 a +45%, potenzia gli analytics, ottiene la certificazione Great Place to Work e guarda all'IA. Lunari: “Nel 2023 puntiamo a oltre il +25-30% grazie a nuove collaborazioni con top brand di cosmetica, infanzia, finance e pharma"

Dopo un 2022 chiuso in double digit, anche per il 2023, grazie anche a un valore di ordinativi già vicino al fatturato dell'anno scorso, la sigla di cui è Founder e Ceo Duccio Lunari (nella foto) punta a una crescita ambiziosa, rafforzando la consulenza in ambito analytics e i servizi legati a tag management & tracking, data & business analysis, dashboard & report design, fino alla conversion rate optimization. Per molti clienti l'agenzia si occupa anche di data strategy, dal measurement plan al supporto quotidiano per il tracciamento delle campagne e delle conversioni e guarda con attenzione all'evoluzione del mercato e alle potenzialità dell'Intelligenza Artificiale. Cresce anche il team con nuove posizioni aperte.

In un mercato dinamico come quello in ambito Seo e Analytics, Nucleus, l'agenzia di cui è Founder e Ceo Duccio Lunari (nella foto) brilla per risultati e innovazione dell'offerta, premiata da un'elevata retention dei clienti (quasi il 100%) e da numerose collaborazioni avviate tra l'anno scorso e quest'anno.

Dopo un 2022 chiuso in double digit, anche per il 2023 la sigla punta a un ulteriore +25 – 30% rafforzando la consulenza in ambito analytics con servizi legati a tag management & tracking, data & business analysis, dashboard & report design, fino alla conversion rate optimization. Per molti clienti l'agenzia si occupa anche di data strategy, dal measurement plan al supporto quotidiano per il tracciamento delle campagne e delle conversioni e guarda con attenzione all'evoluzione del mercato.

A riguardo, osserva Lunari, maggiori sviluppi nel 2023 e più in generale nei prossimi anni riguarderanno l'aumento di consapevolezza nella gestione dei dati a tutti i livelli, il progresso nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT, e il focus sempre più forte sulle esigenze degli utenti: è dalla convergenza di queste tre tematiche che nasceranno le migliori opportunità, e che la capacità di interpretare le reali esigenze delle persone in un’ottica quantitativa e data driven potrà rendere l’utilizzo di AI realmente efficace.

 

Cominciamo con la domanda di rito: come avete chiuso il 2022 e come vedete il 2023?

Nucleus ha confermato il trend di rapida crescita che continua ad avere fin dalla sua fondazione, raggiungendo anche nel 2022 un +45% sull’anno precedente, superando gli obiettivi che ci eravamo posti ad inizio 2022. Per il 2023 siamo vicini a raggiungere ordinativi pari al fatturato dell’anno scorso, quindi, avendo a disposizione ancora quasi 11 mesi, pensiamo che anche per quest’anno dovremmo riuscire agevolmente a superare una crescita del 25-30%. Anche in termini di team siamo in continuo ampliamento, oggi siamo più di 25 e abbiamo costantemente posizioni aperte.

 

Quali le novità nell'offerta dell'agenzia?

Dando seguito alle richieste dei clienti e del mercato, in questi mesi stiamo potenziando in maniera notevole la nostra area Analytics, meno conosciuta della nostra consulenza SEO ma in realtà da sempre asset della nostra offerta, che infatti rappresenta una quota importante del nostro fatturato. Ci occupiamo di analytics nel senso più ampio del termine, con servizi legati a tag management & tracking, data & business analysis, dashboard & report design, fino alla conversion rate optimization. Per molti dei nostri clienti seguiamo tutta la data strategy, dal measurement plan al supporto quotidiano per il tracciamento delle campagne e delle conversioni.

 

Parliamo dei clienti e dei nuovi accordi stretti l'anno scorso

Abbiamo accordi rigidi di riservatezza con I clienti, ma posso raccontarvi che stiamo ampliando la collaborazione con il nostro principale cliente in ambito automotive dal mercato italiano a quello globale. Inoltre quest’anno lavoreremo con un importantissimo player della cosmetica, stiamo avviando la collaborazione con uno dei principali e-commerce di prodotti per l’infanzia, oltre ad aver attivato nuove importanti collaborazioni negli ambiti finance, pharma ed editoriale. Il traguardo di cui siamo più orgogliosi sono le conferme: continuiamo ad avere una retention vicina al 100%, indice di un grado di soddisfazione estremamente alto da parte dei nostri clienti. La quasi totalità di chi ci conosce e ha lavorato con noi ci considera tra i player più importanti, preparati ed affidabili del mercato. Al momento il nostro obiettivo è farci conoscere anche dagli altri.

 

In effetti in 4 anni e mezzo di vita l’agenzia non ha mai subito battute d’arresto, qual è il segreto?

Non credo ci siano segreti particolari. Come dico sempre, i nostri obiettivi sono chiari e trasparenti: prima di tutto portare valore ai nostri clienti, non solo sotto forma di risultati, ma anche di competenza e consapevolezza. Siamo così attenti a questo aspetto perché sappiamo che la nostra reputazione è il nostro patrimonio più importante e siamo convinti che solo una passione disinteressata per il nostro lavoro ci può portare ad una reputation genuinamente positiva. Accanto a questo ci poniamo anche l’obiettivo di portare valore a tutte le persone che vengono in contatto con Nucleus: dipendenti, collaboratori, partner e fornitori. Non solo diamo grande attenzione alla formazione interna e alla creazione di un ambiente di lavoro positivo e stimolante, ma anche a tematiche come il rispetto e l’inclusione. Anche per questo abbiamo pensato fosse un passo essenziale confrontarsi con la certificazione Great Place to Work, che abbiamo ottenuto, ma che non vogliamo sia un traguardo fine a sé stesso, bensì una spinta a migliorarsi continuamente.

 

Cambiando discorso, quali pensi saranno le tematiche principali del 2023 per quanto riguarda SEO e Analytics?

Per rispondere a questa domanda è necessario partire da quello che è avvenuto negli ultimi 12 mesi: il 2022 è stato tra gli anni più complessi e ricchi di novità che io ricordi.

L’ormai noto provvedimento del Garante per la Privacy a proposito dell’invio dei dati utente in US da parte di Google Universal Analytics (o GA3) ha di fatto messo in discussione le fondamenta del mercato in termini di tracciamenti, generando infinite domande. Istituzioni EU e USA troveranno una soluzione? In che tempi? Google Analytics 4 è esente da questi problemi? Quali alternative ci sono? Mi mettono al riparo da futuri rilievi del Garante?

In ambito SEO, in autunno è letteralmente esploso l’interesse per GPT3 e ChatGPT, con giudizi e proclami spesso frettolosi da un lato sulla (ennesima) morte della SEO, dall’altro sulle infinite aspettative sull’utilizzo di AI per fare (quasi) qualsiasi attività.

Nel frattempo, Google ha continuato imperterrito a rilasciare Core e Spam Update. In particolare l’Helpful Content update di dicembre ha l’intento di premiare sempre di più pagine e contenuti effettivamente utili per gli utenti a scapito di quelle più superficiali e generiche, che non hanno un reale valore.

Su queste stesse tre tematiche prevedo i maggiori sviluppi nel 2023 e più in generale nei prossimi anni: aumento di consapevolezza nella gestione dei dati a tutti i livelli, progresso nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per scopi diversi e in parte ancora da inventare e infine un focus sempre più forte sulle esigenze degli utenti.

Oggi queste tre tendenze appaiono molto distinte, in certi casi addirittura in contrapposizione, ma sono convinto che sia proprio dalla convergenza delle tre che nasceranno le migliori opportunità: la capacità di interpretare le reali esigenze delle persone in un’ottica quantitativa e data driven potrà rendere l’utilizzo di AI realmente efficace, o, in altre parole, gli strumenti e i dati rischiano di non servire se non c’è dietro qualcuno in grado di gestirli e renderli efficaci per lo scopo.

 

Hai citato ChatGPT e il fatto che molti lo considerino un possibile competitor dei copywriter, delle agenzie SEO, se non addirittura di Google. Cosa ne pensi?

In ottica di generazione di contenuti, ChatGPT e il motore di OpenAI GPT3 non sono novità assolute. Sono diversi anni che strumenti simili sono conosciuti dagli addetti ai lavori. Certamente l’hype generato da ChatGPT ha una ragione: si tratta forse della prima volta che un sistema AI pubblico e gratuito (provvisoriamente) ha un livello di output così progredito e raffinato.

Questo ha fatto dire ad alcuni che sostituirà tutti i lavori che riguardano la scrittura di contenuti e anche le professioni correlate, come quella di consulente SEO.

Prima di tutto serve una premessa importante: la convinzione che fare SEO riguardi esclusivamente contenuti e meta tag è profondamente errata: gli aspetti tecnici, come la velocità o la scansionabilità del sito, strategici, come la corretta gestione dell’architettura delle informazioni e la relazione tra pagine e keyword, e l’autorevolezza sono almeno importanti quanto il testo. Ci capitano frequentemente richieste di clienti che vorrebbero vedere posizionate le loro property digitali agendo solo su contenuti e meta tag, ma è letteralmente come chiedere ai meccanici di Formula 1 di far vincere un’auto agendo solo sul motore, senza aerodinamica, gomme, sospensioni, cambio, strategia. Impossibile. Per questo motivo, anche se ChatGPT rappresentasse la soluzione definitiva sui contenuti, si tratterebbe solo di una parte del lavoro.

In secondo luogo, è vero che per migliorare la propria visibilità è utile scrivere molti contenuti, ricchi e approfonditi (la lunghezza di per sé non è ritenuta fattore di ranking), ma la quantità di testo è solo la punta dell’iceberg: solo per citarne alcuni, originalità, correttezza, autorevolezza dell’autore sono parametri che Google dichiara tra i più importanti, e per il modo stesso in cui funziona, è evidente che ChatGPT non verifica le fonti e non essendo realmente esperto della materia non può portare contributi autonomi rispetto a quanto già presente in rete. Dai nostri studi parrebbe che Google al momento non penalizzi un testo realizzato con ChatGPT, ammesso che sia in grado di riconoscerlo come tale. Tuttavia, quando grazie all’AI tutti avranno sviluppato migliaia di contenuti, lunghi, completi, approfonditi, ma tutti sostanzialmente simili, la competizione non potrà che spostarsi su altri temi, come quelli che citavo prima, e tutti sappiamo quanto velocemente e profondamente gli algoritmi di Google possano cambiare, all’occorrenza. Paradossalmente quindi mi aspetto che in futuro un contributo originale, che dice qualcosa di realmente nuovo, scritto da qualcuno che studia una certa materia in profondità (magari facendosi aiutare da altre applicazioni di AI) diventerà il vero architrave della visibilità organica.

Finora ho parlato di aspetti SEO, ma valgono esattamente le medesime considerazioni se ragioniamo in termini di esperienza e soddisfazione dell’utente, visto che in ultima analisi Google cerca esplicitamente questo risultato.

In merito alla competizione con Google, sicuramente chi ha “dialogato” con ChatGPT ha sperimentato un modo nuovo, sorprendente e per certi scopi inaspettatamente efficace per interrogare un software, per cui è più che lecito aspettarsi che prima o poi questo tipo di interazione possa essere integrata nei motori di ricerca. Proprio di questi giorni – ed è improbabile che arrivi proprio dopo l’esplosione di interesse per ChatGPT per caso – è la notizia che a Mountain View stiano rilasciando Bard, un’integrazione all’interfaccia del motore di ricerca basata su AI. Ricordiamoci però che Google è molto molto di più della sola interfaccia, ed è il motivo per cui l’eventuale competitor di Google non è ChatGPT, ma Bing + ChatGPT, che è un’integrazione già in fase di rilascio.