Off the records

JWT e RMG verso una fusione. In Italia si fa strada la candidatura di Jane Reeve

Da oltre Manica arriva la notizia di un imminente accorpamento delle due sigle in un unico network globale di advertising, digital e direct, operativo dal 2010. Con conseguente revisione del management. Su chi guiderà la struttura in Italia, nel breve non sembra prevista alcuna novità. Gli inevitabili rumors danno in ascesa la manager inglese.

Come riporta una notizia apparsa oggi sul sito inglese Brand Republic, WPP si prepara a fondere RMG Connect in JWT per dar vita a un nuovo grande network globale di advertising, digital e direct. Secondo il progetto, finalizzato la scorsa settimana durante un meeting mondiale del board, il brand RMG Connect scomparirebbe. Nella nuova grande struttura le due company condivideranno un unico bilancio, con uffici regionali che riporteranno a un management mondiale unificato.

L'ufficio di Londra sarà guidato da un nuovo chief executive, Guy Hayward . Il nuovo business globale sarà lanciato ufficialmente il 1 gennaio 2010.

David Eastman , direttore mondiale del Digital JWT ha dichiarato che per JWT la ragione di questa operazione è l'unificazione di idee e progetti in un'unica organizzazione che si occupi di tutti i canali e i mercati.

La ristrutturazione ha portato all'uscita di numerosi senior manager di RMG Connect, tra i quali Tim Hipperson, chief executive a Londra, Philip Greenfield, global CEO, e Mark Miller , CEO Nord America.

Alla luce di quanto sta accadendo viene lecito chiedersi cosa succederà in Italia. Interpellato da ADVexpress Pietro Dotti , presidente e amministratore delegato dal settembre 2004, fa sapere di non essere in possesso di alcuna notizia ritenendo che nel breve non cambierà nulla. Effettivamente, secondo l'articolo uscito su Brand Republic, il nuovo assetto dovrebbe essere operativo dal 1°gennaio 2010.

Come pure, il sito di ADC Group ha raccolto gli inevitabili rumors che già animano il mercato e che danno per possibile un cambio al vertice del Gruppo JWT, senza nulla togliere alla capacità professionale di Pietro Dotti.

Ricordiamo che JWT, grazie anche alla direzione creativa di Pietro Maestri, è ancora fresca del successo ottenuto a Cannes con due leoni di bronzo.  

Se non si dovesse andare alla conferma di Dotti, eventualità al momento assolutamente priva di consistenza giornalistica, il nome che circola con una certa insistenza è quello di Jane Reeve , guarda caso attuale presidente e amministratore delegato di Rmg Connect.

Solleticati da questa ipotesi - che porterebbe di nuovo una donna alla guida di JWT, dopo la mitica Anna Scotti - abbiamo provato ad analizzare gli elementi che potrebbero giocare a favore della Reeve, nonostante la diretta interessata risponda con un no comment ad una richiesta di informazioni al riguardo.

Innanzitutto il turn around, la ristrutturazione e il rilancio del network, considerato da molti osservatori tra i migliori esempi nel panorama delle agenzie di comunicazione in generale. Come è noto, quando la Reeve nel 2003 ne ha preso in mano le redini il pur giovane network (lanciato nel 2002) stava vivendo una situazione particolarmente critica. Oggi è una delle agenzie più dinamiche e solide del mercato.

L'attività di new business. Negli ultimi due/tre anni Rmg Connect ha ottenuto risultati di assoluto rilievo quali, per citarne alcuni, l'acquisizione di Enel, Vodafone, JP Morgan, e Coty .

Creatività. In questi anni Rmg Connect è diventata l'agenzia digitale più creativa, vincendo numerosi premi. Di recente è stata l'unica finalista italiana al New York Festival Innovative Advertising. In Italia si è distinta alla Freccia d'Oro, al Best Event Awards per il migliore evento sul web, e agli NC Awards (il premio di ADC Group alla migliore comunicazione innovativa) dove, nel 2008 ha vinto il titolo Best Holistic Agency of the Year , sulla base dei numerosi premi di categoria assegnati dalla giuria composta dalle principali aziende investitrici.

L'internazionalità. Jane Reeve è inglese, anche se italiana di adozione, ed è capace di coniugare visione internazionale con il business locale.

Non intendiamo svelare la sua età anagrafica per rispetto del gentil sesso ma, rispetto alla media italiana dei manager di impresa, Jane Reeve può ancora a pieno titolo essere considerata a una giovane professionista.

Infine il DNA del manager, e il suo background . Alla luce di una comunicazione sempre meno advertising centrica, e sempre più integrata e attenta al digitale, e in virtù del nuovo obiettivo di creare un solo network di comunicazione, la manager inglese può senz'altro rispondere con una nuova visione e un nuovo approccio alle domande di innovazione che sorgono sempre più insistenti dai clienti.

Se si tratti soltanto di 'fantapubblicità' al momento non è dato sapere. Certo è che qualcosa bolle in pentola e che, nelle prossime settimane, dovrebbero essere resi noti maggiori particolari.

Salvatore Sagone