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Blue Note: ristorazione, intrattenimento e networking
Il Blue Note è un jazz club, con tutti i vantaggi e le caratteristiche che ciò comporta: un servizio chiavi in mano con ristorazione e spettacolo in una venue con un’identità ben definita e un respiro internazionale.
La location è una comoda sala per 300 persone disposta su due livelli, e il vero punto di forza di Blue Note è la possibilità di vivere un’esperienza di presentazioni, networking, ristorazione e intrattenimento in un’atmosfera semplice, ma raffinata. Daniele Genovese, managing director Blue Note, racconta in questa intervista i punti di forza di una delle location più iconiche a livello internazionale.
Come è possibile oggi rimanere competitivi in un settore in continua evoluzione?
La chiave per Blue Note è offrire ai clienti un servizio unico e che si differenzia dagli altri, mantenendo un livello eccellente per qualità e professionalità.
Quanto conta oggi la sostenibilità negli eventi? Voi come vi ponete in merito?
Già da diversi anni Blue Note, insieme a Casta Diva Group di cui fa parte, ha intrapreso con entusiasmo un percorso di sensibilizzazione rispetto a molte delle tematiche Esg, tra cui proprio la sostenibilità. Stiamo quindi elaborando delle proposte rivolte ai clienti consumer che integrino nell’offerta un’attenzione particolare a questi temi. La sostenibilità è senz’altro uno dei pilastri su cui costruire il futuro, sia in termini di coesione interna all’azienda sia come fattore determinante per poter ricevere la preferenza dei clienti corporate.
Come sono cambiati nel tempo i clienti e come è cambiato il vostro rapporto con questi ultimi?
Nel tempo, i clienti sono diventati più esigenti e informati, grazie all’accesso alle tecnologie e all’informazione sulle tendenze globali. In passato si affidavano principalmente agli organizzatori per l’intero processo creativo e logistico, mentre oggi desiderano essere più coinvolti, spesso proponendo idee e chiedendo personalizzazioni specifiche per rendere unici e innovativi gli eventi. Il rapporto è quindi cambiato, diventando più collaborativo e orientato alla consulenza.
Gli organizzatori di eventi devono essere flessibili, pronti a offrire soluzioni su misura e a integrare le nuove tecnologie, come le piattaforme digitali e i social media, per soddisfare le esigenze sempre più sofisticate.
Come pensate di chiudere questo anno in termini di fatturato e quali prospettive per il prossimo?
Le previsioni sono molto buone: veniamo da un 2023 da record e probabilmente nel 2024 riusciremo a fare anche meglio; il fatturato di Blue Note è composto da tre voci principali: biglietteria, ristorazione ed eventi e tutte e tre stanno mostrando una crescita costante.
L’aspetto che ci sta dando maggiori soddisfazioni in termini di new business nel settore eventi, o comunque di consolidamento di attività non caratteristiche, sono gli eventi esterni alla nostra location, che raccogliamo sotto il nome di ‘Blue Note Off’. In questo caso mettiamo a disposizione il nostro know-how e i nostri contatti per partner e clienti pubblici e privati. È un filone interessante e stimolante, con grandi potenzialità.
Francesca Fiorentino