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Magazine e20

e20 n.112. FOCUS. Clonwerk e STEP FuturAbility District raccontano la transizione digitale

Il team di professionisti della società all'avanguardia per l’innovazione tecnologica, spiega alla rivista e20 come sono stati coinvolti nella creazione dello STEP FuturAbility District e il 'dietro le quinte' di questa nuova esperienza.

Dopo un importante lavoro di progettazione durato oltre due anni, è stato aperto al pubblico in Piazza Adriano Olivetti 1, a Milano, STEP FuturAbility District (eletto miglior location al Bea Italia 2022): il nuovo spazio di connessione con il futuro, nel quale tutti possono comprendere meglio la rivoluzione digitale in atto e come diventarne protagonisti.

Un percorso esperienziale altamente tecnologico mirato a sensibilizzare il pubblico sui temi delle competenze digitali, sulla necessità di una nuova e progressiva alfabetizzazione, sulle ricadute sociali della connettività, e sull’evoluzione del mercato del lavoro e delle nuove professionalità che nasceranno grazie alla rivoluzione digitale in atto nel nostro Paese.

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Un progetto ambizioso ed estremamente innovativo che per la prima volta unisce divulgazione, tecnologia ed entertainment in un’esperienza unica e coinvolgente. Proprio per il suo carattere così innovativo - nonché per la complessità della sua realizzazione - è stato deciso di affidarsi al know-how e l’expertise di Clonwerk per la produzione di tutti i contenuti multimediali e interattivi all’interno dello spazio.

Da sempre avanguardia italiana per l’innovazione tecnologica, Clonwerk è cresciuta nel tempo offrendo le sue soluzioni creative e tecnologiche al mondo broadcast, entertainment e big events. Negli ultimi anni l’azienda si è specializzata nel settore delle installazioni museali e della visitor experience firmando importanti progetti in tutta Italia, tra cui il Museo M9 di Mestre e il Fico Eataly World di Bologna.

La rivista e20 ha intervistato il team di professionisti Clonwerk che sono stati coinvolti nella creazione dello STEP FuturAbility District per farci raccontare il dietro le quinte di questa nuova avventura.

“Se già da fuori, come visitatori, ci si accorge che deve esserci stato un grande lavoro dietro alla creazione di STEP, vi assicuro che per chi vi ha partecipato si è trattato di un’opera ancora più imponente”, è così che Michela di Nardo, producer Clonwerk incaricata dell’intero project management, ci ha messo subito in guardia quando le abbiamo chiesto di spiegarci qual è stato il contributo di Clonwerk per STEP FuturAbility District (ribattezzato più semplicemente ‘STEP’ dagli addetti ai lavori, ndr).

“Abbiamo lavorato su più fronti - ha raccontato -: produzione contenuti video, sviluppo software Unity, sviluppo app e backend, in stretto  coordinamento con il team STEP e con gli altri advisor creativi. Tutto ciò si è svolto in 18 mesi da remoto e due mesi e mezzo on site, dall’allestimento all’inaugurazione”. Si tratta di tempistiche straordinariamente lunghe per un singolo progetto.

Come ha confermato Sabrina Fasano, art director Clonwerk: “Ogni giorno, ora e minuto di lavoro è stato necessario e indispensabile. Non è stato facile passare così tanto tempo sullo stesso progetto, ma con la squadra giusta si riesce a fare tutto e, lo dico con una punta di orgoglio, abbiamo lavorato a un percorso esperienziale davvero mai visto prima”.

Una volta scaricata l’applicazione STEP, i visitatori entrano in uno spazio futuristico, un ambiente visionario composto da led motorizzati, ologrammi, monitor e specchi, dove li accoglie una guida (di nome ‘Forward’, ndr), che li accompagnerà per le 10 tappe del percorso.

Forward, è in continuo movimento e sound-reactive. Questo personaggio astratto ci accompagna nei vari step facendoci domande, mostrandoci mondi e spronandoci a riflettere sul futuro”, ha precisato Fasano.

Come ha spiegato Fabio Vettrice, software developer Clonwerk, ogni interazione ha luogo tramite smartphone: “Il visitatore può scaricare  l’applicazione comodamente da casa sua o prima di iniziare l’experience. Lungo il percorso, Forward gli suggerirà come usare il proprio device per interagire con le installazioni e l’ambiente circostante. Attraverso l’app, l’utente potrà decidere se registrarsi all’inizio o al termine del percorso per rivedere sul proprio smartphone i temi affrontati durante la visita e approfondirli con contenuti personalizzati e sviluppati individualmente”.

“L’app fornirà al visitatore stimoli e occasioni di approfondimento e darà feedback in tempo reale step by step - ha precisato Francesca Cuciniello, head of software development -. Al termine del percorso, un algoritmo creato con il Team STEP e con un gruppo di docenti dell’Università degli Studi di Milano Bicocca calcolerà la futurability del singolo visitatore, ovvero il suo grado di propensione al futuro e di competenza digitale e, una volta terminata la visita, rilascerà a ciascuno consigli personalizzati in funzione del proprio profilo di competenza, dell’età, e degli interessi individuali, per proseguire il proprio percorso di alfabetizzazione digitale anche dopo la visita attraverso approfondimenti, workshop, programmi formativi, e suggerimenti di lettura sempre aggiornati”.

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Un progetto in evoluzione che non si limita alla singola esperienza, ma che è destinato a diventare un nuovo riferimento per la città di Milano. Come affermato da di Nardo: “I feedback che ci stanno arrivando da chi entra in STEP e fa il percorso sono ottimi. Molto entusiasmo e stupore. D’altronde è forse il primo e unico percorso interattivo gestito completamente da un App sul proprio smartphone. Inoltre, trattandosi di una finestra sul futuro anche i contenuti dovranno cambiare nel tempo e questo apre lo spazio STEP a un ventaglio di possibilità potenzialmente illimitato. Dopotutto, Il futuro non può diventare passato”.

Prima di salutare il team Clonwerk abbiamo fatto un’ultima domanda: se i visitatori che entreranno in STEP avranno molto da scoprire e imparare, voi invece, che questa esperienza l’avete vissuta dall’interno, che cosa avete imparato?

Per tutti ha risposto Michela Di Nardo: “Quando affronti progetti così innovativi e ambiziosi capisci che certi lavori possono essere portati a termine solo e unicamente se ci sono vicino le persone giuste per farlo, quelle che ti insegnano e ti fanno capire che ciò che all’inizio sembra fantascienza invece può diventare realtà. Per questo sarebbe bello che nell’articolo venissero nominati tutti: non solo me e Fabio, ma anche Alessio Pastorello, Francesca Cuciniello, Luana Oliva, Samantha Tieghi, Francesco Caruso, Andrea Calisti, Axel Egon Sanvoisin, la segreteria, l’amministrazione e tutti i nostri collaboratori esterni. E, infine, Stefano Letterini, presidente e ad Clonwerk, che è stato al nostro fianco on site nei momenti più duri della produzione”.

Quello che invece possiamo imparare noi da STEP FuturAbility è che ogni passo in avanti, ogni progresso verso il futuro, non è mai uno sforzo individuale, ma un percorso che si costruisce insieme. Per info e prenotazione visite, workshop e laboratori: www.steptothefuture.it