Inchieste

Cassone (Alphaomega) su Roma 2024: "Il Paese deve modernizzarsi. È come la Formula 1: a ogni giro perdiamo secondi preziosi"

Roma ha rinunciato a portare avanti la candidatura di Roma a sede delle Olimpiadi del 2024. Cosa ne pensano i professionisti del mondo degli eventi e della comunicazione?

Sono passati pochi giorni da quando il sindaco di Roma Virginia Raggi ha annunciato il NO ai Giochi Olimpici 2024 (leggi la news a QUESTO LINK) e subito si sono scatenate le reazioni del mondo politico, sportivo e della comunicazione.

Cosa ne pensano le agenzie di eventi e i professionisti del mondo della comunicazione? Abbiamo interpellato alcuni dei protagonisti della event industry per capire il sentiment all'indomani dell'annuncio.

Risponde Alberto Cassone, partner Alphaomega: "A nome di un'agenzia di Roma che opera nel settore degli eventi sortivi, posso dire che la rinuncia ai Giochi Olimpici Roma 2024 è stata una grave perdita. Allo steso tempo, però, capisco le motivazionidella giunta e del sindaco Raggi.

Credo sia doveroso, quindi, fare un distinguo: da una parte la situazione del Paese e della città e dall'altra il settore degli eventi. Per quanto riguarda la questione amministrativa, certamente Roma è una città con un grosso debito, con un'impiantistica sportiva spesso lasciata in stato di abbandono e con una classe dirigente che, come si può dedurre dalle parole e dalla scelta del sindaco, non è preparata ad affronatre e gestire un evento come le Olimpiadi. In questo senso, posso comprendere le ragioni che hanno portato al 'No'.

Dal punto di vista del settore degli eventi, invece, quello stesso 'No' è stato un peccato mortale: il comparto ne avrebbe beneficiato. I Giochi sarebbero stati un'opportunità fantastica per tutti e soprattutto per la formazione e affermazione a livello internazionale di strutture italiane, così come è stato Torino 2006 per Filmmaster Events. È stato un peccato dire 'No' anche perché il Coni aveva predisposto un progetto sostenibile. 

Insomma, per mettere d'accordo i due punti di vista, quello del Paese e quello del settore eventi, bisognerebbe che l'Italia imboccasse la strada della modernizzazione e che venisse avviata una riflessione non tanto sull'attuazione dei grandi eventi, ma sul dopo, prendendo spunto da città come Barcellona che hanno saputo sfruttare i Giochi per rinascere. Altrimenti è come la Formula 1: a ogni giro perdiamo secondi preziosi".

Leggi anche l'editoriale di Salvatore Sagone, presidente di ADC Group a QUESTO LINK

 

Chiara Pozzoli