Inchieste

Criscuolo (Triumph Group International): "In Italia cresciamo del 30%. Per il Gruppo il traguardo dei 30 anni"

La società di cui Maria Criscuolo è presidente taglia un importante traguardo, quello del 30esimo anno di attività. Triumph Group International è la prima delle strutture coinvolte nel nostro 'giro di microfono': una chiacchierata 'a tu per tu' con le maggiori agenzie italiane per fare il punto su un 2016 in cui le partite sono ancora tutte aperte.
L'inchiesta di e20express.it coinvolge le maggiori agenzie di eventi.

Obiettivo: esplorare l'andamento di mercato, i maggiori trend, le strategie evolutive messe in atto e le criticità della eventi industry & live communication.

Ai microfoni, Maria Criscuolo (FOTO), presidente di Triumph Group International.

Come avete chiuso il 2015? Qual è l’andamento di questo primo quadrimestre 2016?
Per quanto riguarda Triumph Italy, il 2015 si è chiuso con un incremento del 30% rispetto all’anno precedente. 
Per l’intero Gruppo, Triumph Group International, si è registrato un risultato in linea col 2014 in virtù degli investimenti effettuati per favorire il suo costante processo di internazionalizzazione: è il migliore regalo che possiamo fare ai nostri clienti nel 30° anno dalla fondazione del Gruppo!

Quali sono i nuovi canali di business che state esplorando?
L’internazionalizzazione rappresenta il nostro principale obiettivo: il Gruppo, con determinazione, punta al raggiungimento di nuovi mercati monitorando con particolare attenzione tutte le nuove tendenze del settore. Non a caso, da poche settimane abbiamo sottoscritto una nuova partnership con una società statunitense che si aggiunge, quindi, a quelle già siglate in Qatar e in Indonesia.

Oggi una delle tendenze delle agenzie è quella di realizzare format proprietari di live entertainment. Avete mai esplorato questo ambito?
Abbiamo esplorato questa tendenza già da qualche anno, proponendo la sponsorizzazione di nuovi format a diverse aziende, suscitando sempre grande interesse: per la loro ideazione ci siamo affidati a codici emozionali quali musica e teatro, supportando ogni progetto attraverso una solida strategia di marketing.

Salone del Mobile, fiere, eventi sportivi… quali sono, ogni anno, i maggiori catalizzatori di eventi? Il 2016, in particolare, è l’anno degli eventi sportivi: Europei di Calcio in Francia, la finale della Uefa Champions League a Milano e le Olimpiadi di Rio. Avete progetti in corso o eventi in programma legati a uno di questi eventi?
Gli eventi che catalizzano attenzione sull’Italia sono tantissimi: in queste ore, per esempio, Verona sta ospitando la cinquantesima edizione di Vinitaly, manifestazione che rappresenta l’ennesimo fiore all’occhiello per il nostro Paese. Non abbiamo attualmente progetti legati agli eventi citati, ma li stiamo monitorando con molta attenzione: per restare sulla cresta dell’onda, la soglia di attenzione deve sempre rimanere alta.

Relativamente alle gare, invece, ritiene che rispetto a qualche anno fa ci sia oggi maggior rispetto per le agenzie concorrenti oppure siamo sempre a livello di gare ‘selvagge’ con tante agenzie e nessun rimborso?
L’impressione è che permanga un atteggiamento poco organizzato ed è un vero peccato: spesso la qualità non viene premiata ma, fortunatamente, migliorano le competenze degli uffici acquisti.

Come i consumatori, anche i partecipanti agli eventi diventano sempre più esigenti e più critici. Quali sono i ‘requisiti minimi’ che vanno garantiti per evitare critiche o insuccessi? E come si fa a gestire il dissenso?
Direi che non esistano requisiti minimi: il prodotto offerto da un’agenzia deve essere sempre il risultato di un’attività altamente qualitativa di progettazione e pianificazione a 360 gradi. 
Agendo sempre con la massima attenzione e professionalità, immedesimandoci nei consumatori finali, ci risulta più facile anticipare tutte le loro possibili esigenze: in questo modo, anziché gestire il loro eventuale dissenso, proviamo direttamente a prevenirlo. È questa la chiave per la fidelizzazione dei clienti.

I canali social rappresentano un ottimo modo per pubblicizzare l’evento, ma possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. In che modo va costruito e nutrito il consenso del pubblico?
Essere attenti alle dinamiche del settore e ai bisogni diversi e crescenti significa essere passati dalla comunicazione erogata alla modalità dialogante: per questo è prezioso l’utilizzo dei social network. Attraverso i nostri profili proviamo a  raccontarci e a confrontarci col pubblico in maniera spontanea, sull’onda dell’emozionalità che da sempre contraddistingue il nostro Gruppo. 
Per provare a definirci con un aggettivo, abbiamo coniato il termine ‘emotionholder’: accanto al fattore più squisitamente emozionale, il confronto con gli utenti ha sempre una valenza positiva perché ci consente di conoscerli meglio e di farci apprezzare sempre di più.

Oggi vi sono moltissime app che possono utilizzate per gli eventi. Quali, secondo voi, sono le più utili o quali le più utilizzate?
L’innovazione e la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche sono leve importantissime per la nostra crescita: dobbiamo farci trovare sempre pronti, per mantenere sempre alto il nostro livello di competitività. 
Il trend che più ci interessa e che riteniamo possa rappresentare una svolta per il settore degli eventi è senza dubbio quello delle ‘dirette live’: abbiamo già sperimentato diverse volte Periscope e, recentemente, anche Facebook ha ‘aperto’ in Italia a questa possibilità. Ne vedremo sicuramente delle belle.

Il 2016 pone sotto i riflettori, più che mai, il tema della sicurezza. A vostro avviso c’è oggi una maggiore preoccupazione in tal senso?  In che modo le agenzie sono chiamate a garantire che gli eventi si svolgano in totale sicurezza per i partecipanti?

La sicurezza rappresenta un tema al quale abbiamo sempre dedicato un’attenzione particolare. Siamo in grado di garantire la sicurezza delle persone attraverso il costante supporto di consulenti specializzati, un’attenta formazione del personale in materia di sicurezza, la concreta valutazione dei rischi e la concreta attuazione di adeguate misure di prevenzione. Sono allo studio soluzioni di alert e gestione crisi molto avanzate.

Quale evento da voi realizzato nell’ultimo anno vedrebbe bene sul podio del Bea – Best Event Awards?
L’evento del 2015 che ci sentiremmo di proporre è sicuramente la seconda edizione di 'Panorama d’Italia', il roadshow del settimanale Panorama che, attraversando in lungo e in largo il nostro Paese, è tornato ad animare le piazze di nuove dieci città, che si aggiungono alle dieci dell’edizione precedente. I numeri registrati nel 2015 parlano da soli: attraverso una live&media experience senza precedenti, il tour ha coinvolto ben 4 milioni di persone (vedi notizia correlata a fondo pagina). 

Se avesse la bacchetta magica, che cosa cambierebbe oggi nel mondo degli eventi?
Senza dubbio la parcellizzazione degli eventi che, in alcuni comparti, ritengo sia dannosa. Il mio auspicio è che la dimensione degli eventi aumenti sempre di più: se ne avvantaggerebbe innanzitutto l’utente finale, la cui soddisfazione rappresenta la principale chiave del nostro successo.