Inchieste

Eventi Low Budget. Bo, eventi sempre più legati ad attività collaterali

Nessuno ha la bacchetta magica: a fronte di budget ridotti, vanno modificate anche le aspettative e gli obiettivi di un evento. Ciò che cambia, però, a seguito della crisi, non sono solo i budget, ma il modo di interpretare l'evento, che sarà sempre più legato ad attività collaterali. Parola di Gianfranco Bo, direttore comunicazione Come.
Prima la crisi, che con il suo tsunami ha provocato tagli agli investimenti pubblicitari e una diffusa quanto dovuta nuova austerity, ora i segnali di ripresa all’orizzonte. Il settore degli eventi ne esce, rispetto agli altri comparti della comunicazione, a testa alta, ma qualcosa è cambiato. Innanzitutto i budget, a volte ‘congelati’, a volte ridotti.
Tra le tipologie di eventi, il Bea-Best Event Awards ha introdotto il Low Budget, che si caratterizza, quindi, non più in base a una precisa fascia di investimento (meno di 50.000 euro), ma per il fatto di essere una vera e propria tipologia, al pari delle convention e dei lanci di prodotto. Il perché della scelta sta nel fatto che, spesso, a un basso investimento corrisponde una dose di creatività tale da sovvertire anche gli eventi più tradizionali. Sarebbe come dire: ‘fare di necessità virtù’. Ma da parte delle aziende, fare eventi low budget significa pretendere la stessa qualità al minor prezzo, spremendo quindi i margini d’agenzia, oppure essere davvero disposti a sovvertire gli schemi e a rinunciare alle grandi spettacolarizzazioni in nome di una creatività più spinta?
Abbiamo voluto girare la provocazione ad alcune agenzie di eventi. Dopo l'intervista a Mameli di One for One, a Lanza di Piano B, a Cassone di Alphaomega, a Martelli di Estra e a Mascheri di Sinergie (vedi notizie correlate), di seguito riportiamo l'intervento di Gianfranco Bo, direttore comunicazione Come.

Bo.jpgA suo avviso, qualità e riuscita di un evento possono rimanere alte a fronte di un investimento ridotto?
Le bacchette magiche non esistono: la qualità di un evento può rimanere tale solo se a fronte di una contrazione del budget vi è un ridimensionamento degli obiettivi e delle aspettative legate all’evento.

Per la sua agenzia, quanto ha influito la crisi nella richiesta di questo tipo di eventi?
Direi di no, gli eventi a budget ridotto sono sempre esistiti.

Le aziende che chiedono eventi ‘low budget’ vogliono eventi simili a quelli dei tempi più floridi, ma con budget ridimensionati, oppure si adattano alla disponibilità di un investimento ridotto? Low cost, insomma, oppure low budget?
Il low cost applicato agli eventi è ridicolo. Non è possibile per un’agenzia seria offrire la stessa qualità o numero di contatti riducendo il budget del 30 o del 50%. Chi lo promette oggi vuol dire che ieri semplicemente stava 'rapinando' i clienti. Non mi sembra molto serio.

L’evento Low Budget ha acquisito dignità come tipologia : non è un caso che anche al Bea vi sia una categoria ad hoc, e che l’edizione del 2009 dell’EuBea abbia visto trionfare un progetto a investimento ridotto, ‘The biggest concert in the world’, dell’agenzia Jung von Matt/relations GmbH. Qual è a riguardo la sua opinione?
Mi sembra discutibile parlare di 'low budget'. Chi stabilisce la soglia? E per quale tipologia di eventi? Vorrei fare invece una considerazione più generale: è l’utilità dell’evento stesso come mezzo di comunicazione che oggi è stato messo pesantemente in discussione. Inutile illudersi che esso tornerà ad avere il peso e il ruolo che rivestiva prima della crisi. I clienti lo sanno, e solo le agenzie che sono attrezzate a interpretarlo in chiave nuova sapranno rimanere competitive. La sfida oggi è di utilizzare l’evento come strumento sempre più legato ad altre attività, quali le promozioni, il retail management, il web e anche l’advertising classico.

C.P.