![](/static/upload/fra/franco-gattinoni.jpg)
Inchieste
Gattinoni: "Il NO a Roma 2024? Una scelta corretta. La città non ne ha bisogno, ha già tutto: può, e deve, puntare su altro"
Sono passati pochi giorni da quando il sindaco di Roma Virginia Raggi ha annunciato il NO ai Giochi Olimpici 2024 (leggi la news a QUESTO LINK) e giovedì 29 settembre si è svolta l'assemblea capitolina per il consiglio straordinario sulle Olimpiadi. Un nulla di fatto, dal momento che la direzione presa è stata confermata: Roma 2024 non è, come aveva dichiarato Raggi, una priorità per Roma.
Anche il presidente del Comitato Promotore di Roma 2024 Luca Cordero di Montezemolo ha dichiarato "Siamo tutti convinti che è un discorso chiuso e basta".
A seguito dei fatti si sono scatenate le reazioni del mondo politico, sportivo e, anche, della comunicazione.
Cosa ne pensano le agenzie di eventi e i professionisti del mondo della comunicazione? Abbiamo interpellato alcuni dei protagonisti della event industry per capire il sentiment all'indomani dell'annuncio.
Risponde Franco Gattinoni, presidente Gattinoni.
“Premetto che qualsiasi evento perso è una mancata opportunità per nuovi posti di lavoro, aumento del Pil, incremento del turismo… Per questo, dovremmo riuscire a portare in Italia qualsiasi evento importante. Detto ciò, nel caso specifico ritengo che Roma non sia la location ideale per ospitare un evento come le Olimpiadi. Per due motivi.
Prima di tutto, Roma è una città bellissima, un museo a cielo aperto, non avrebbe bisogno di nulla se non di tutto quello che ha per essere sempre piena di turisti. Milano sarebbe stata più corretta come scelta. Non si tratta di una scelta 'nordista', è bene ribadirlo: semplicemente ritengo che la Città Eterna abbia bisogno di altro.
In secondo luogo, organizzare un evento di tale entità in Italia presuppone lottare con problemi di corruzione e altro…
Non è certo un problema solo di Roma, anzi, ma è un male diffuso, da debellare alla base e che teoricamente non dovrebbe assolutamente compromettere l'organizzazione di tali eventi.
Concludo dicendo che, in questo caso particolare, la scelta è stata corretta, anche se è un vero peccato per l’Italia".
Leggi anche l'editoriale di Salvatore Sagone, presidente di ADC Group a QUESTO LINK
Chiara Pozzoli