Inchieste
Inchiesta. Filmmaster Events: siamo consulenti strategici a tutti gli effetti. Accatino: “La sfida non è fare meglio ciò che si fa, ma fare molto bene quello che ancora non si è fatto”
Con questa inchiesta facciamo il punto sull’andamento del mercato degli eventi e della live communication nel più ampio contesto della comunicazione.
In particolare intendiamo informare i lettori di e20express in merito alle novità, alle iniziative e ai risultati ottenuti dalle principali agenzie che operano nel settore.
Oggi pubblichiamo l’intervista ad Alfredo Accatino (in foto), chief creative officer & partner Filmmaster Events (clicca qui per accedere alla Directory).
Alla luce delle continue trasformazioni che stanno caratterizzando il settore della comunicazione, come stanno evolvendo le vostre specializzazioni e la vostra vision?
"Filmmaster esiste da oltre 40 anni e lo ha potuto fare solo cambiando pelle almemo una decina di volte. Cosa che oggi, andrebbe fatta più spesso da tutti. Sedetevi, guardatevi in faccia, e dite: 'Dove stiamo andando? Qual è la tendenza del business? Quali sono i mercati da attaccare e quali le tipologie operative da trascurare?' Ma, soprattutto: 'Cosa possiamo di fare, di nuovo e di remunerativo, mettendo a frutto il nostro know-how?'. Ecco credo che la sfida non è fare meglio ciò che si fa, ma fare molto bene quello che ancora non si è fatto".
Come sta cambiando il rapporto con le aziende clienti? Si parla sempre più spesso di rapporto di partnership, ma quali sono gli elementi chiave di questa ‘nuova’ relazione?
"Impossibile generalizzare, come dire che 'gli uomini tradiscono sempre'. Dipende… Ci sono clienti evoluti e altri che non riescono proprio a percepire il valore di un’agenzia, la presenza o meno di un team creativo al suo interno, il rispetto di tutte le regole e accortezze in fase di produzione; a volte bloccati da dinamiche interne di acquisti e controllo.
In alcuni casi, però, la conoscenza e la stima stanno portando a modificare il rapporto, diventando 'consulenti strategici' a tutti gli effetti. Ed è uno dei momenti più appaganti professionalmente, perché non costruiamo 'cose volubili', ma veri e propri progetti di comunicazione. Anzi è capitato che il concept da noi pensato per un singolo evento sia diventato il claim di comunicazione di un grande Gruppo.
Purtroppo a questo non corrisponde sempre un rapporto contrattuale annuale o pluriennale e, spesso, veniamo obbligati a dover andare in gara o a sottoporci a un turn-over per principio.
Una domanda sorge spontanea. Se è vero che se qualcuno va da un medico o da un avvocato, ci va perché si fida e perché lo conosce. Per quale motivo dovrebbe cambiare ogni volta? Siamo certi che convenga? Vi fate forse fare un dente da un dentista e un dente da un altro?".
L’economia italiana continua a faticare e il Pil cresce a rilento. Quanto e in che modo questo contesto influenza l’andamento dell’agenzia? Quali previsioni di fatturato avete sviluppato per l’anno in corso?
"Il 2018 ha confermato i trend di crescita, mentre l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario delle società operanti negli Emirati Arabi e in Arabia Saudita ha portato a considerare il mercato come globale e non più nazionale.
Anche il 2019 è iniziato con alcune commesse acquisite, che ci permettono di guardare con serenità al nuovo anno, con la speranza di poter chiudere alcune gare internazionali sulle quali abbiamo lavorato nei primi mesi del 2019".
L’utilizzo di nuove tecnologie è sempre più importante negli eventi. Quali innovazioni avete introdotto o avete intenzione di introdurre? Quali benefici può ricavarne il settore della live communication?
"Possiamo dire che saremo i primi a usare in una grande cerimonia sportive la realtà aumentata, mentre abbiamo affinato la tecnica delle installazioni cinetiche, collaborando con quello che probabilmente è il miglior regista al mondo su questa tecnologia.
Altra innovazione interessante sono gli schermi led con tecnologia see-through display, quelli per intenderci usati nell’ultimo show degli U2 e tutto il mondo dei droni per i quali a Dubai abbiamo realizzato il Campionato Mondiale. In calo il mapping: siamo stati praticamente i primi a usarlo in Italia, che oggi deve essere reinventato".
Quali sono le professioni più richieste oggi dal mercato degli eventi e della live communication? E quali saranno quelle più richieste domani? Come evolve il settore?
"Credo che in ogni ambito ci siano professionalità importanti e richieste del mercato, il segreto è farlo al top. Nell’ambito di produzione non conosco un P.M. con visione internazionale che sia disoccupato, così come direttori tecnici specializzati in tecnologie complesse: vengono litigati tra agenzie.
In ambito creativo credo che serva una figura che sia a metà tra la regia pura e il concepteur, cioè qualcuno che segua la messa in scena, ma sia capace di inventare azioni e tecniche, per raccontare storie. Per tutti l’obbligo di un inglese fluente. Sicuramente più del mio".
Tra i temi caldi c’è quello della ‘tutela della proprietà intellettuale’ delle agenzie di eventi, come per esempio la tutela dei format e degli elementi caratterizzanti gli eventi. Qual è la vostra opinione a riguardo?
"I tempi sono ormai maturi ed è ora che il concetto della proprietà intellettuale entri nel mondo degli eventi. Così un format può e deve diventare registrabile, così come occorre riconoscere il diritto di proprietà alle idee o a parti di esse. E su questo tema il Club degli Eventi e della Live Communication sta facendo una seria esplorazione. Questo significherebbe rivalutare anche la creatività sempre poco rispettata in Italia rispetto alle altre nazioni, vedi Francia o Germania".
Quali sono i vostri eventi recenti che vi hanno dato maggiori soddisfazioni? Perché?
"Per il terzo anno su tre abbiamo realizzato l’evento di lancio Campari (LEGGI NEWS e APRI GALLERY IN ALTO PER VEDERE FOTO, ndr), curando tutta l’attività BtB e BtC, portando in scena in appuntamenti glamour e spettacolari, il lavoro di registi come Sorrentino, Sollima e quest’anno Matteo Garrone. Vincendo per tre anni consecutivi tre gare vere, affollate e cattive, riuscendo ogni volta a rinnovare.
Il tre poi ci porta fortuna, e avendo vinto la gara Uefa per la cerimonia di apertura dei Campionati Europei di calcio (LEGGI NEWS, ndr), saremo l’unica agenzia al mondo ad aver realizzato tre cerimonie di fila: Polonia 2012, Parigi 2016 e Roma 2020".
Mario Garaffa