Interviste
27Names, intervista esclusiva al ceo Vergucht: "Il pubblico ha bisogno di eventi live'"
Da network a prima società di live communication europea. 27Names si rafforza, sempre con l’obiettivo di riunire il meglio delle agenzie di eventi di 16 Paesi per realizzare campagne internazionali. Tra i soci fondatori, anche l’agenzia italiana Sinergie. Il ceo di 27Names ai microfoni di e20express.it.
27Names è la prima società di live communication europea: nata come rete nel 2008, con l’obiettivo di creare sinergie e forze competitive tra le agenzie di eventi a livello internazionale, ora fa un’ulteriore passo avanti trasformandosi da network in società (vedi notizia correlata a fondo pagina).
A oggi sono 16 i Paesi aderenti e la sede centrale è a Bruxelles. Ma vediamo quali sono le caratteristiche e i punti forza di questa realtà, che tra i suoi soci fondatori annovera anche un’agenzia italiana, Sinergie.
Il primo step verso la concreta realizzazione di 27Names è stato fatto proprio all’EuBea, la manifestazione di ADC Group dedicata agli eventi europei. Era il 2007 e insieme a Ulf Gassner (di Concept X-Germania, ndr) è nata l’idea di creare un network di agenzie per condividere esperienze lavorative e stimoli creativi. Il nostro ambito è la comunicazione ‘live’, ovvero tutto ciò che comporta un’interazione attiva con il pubblico. Gli obiettivi? Dare al cliente la possibilità di realizzare campagne paneuropee attraverso execution locali grazie a un network di agenzie ‘eccellenti’ che operano con estrema professionalità, efficienza, creatività e competenza. La nostra ambizione è continuare a espandersi fino a coprire tutti i 47 Paesi del continente europeo.
Come si declina 27Names nelle dimensioni locali dei vari Paesi? Quali i vantaggi di farne parte?
Prima di tutto, le agenzie continuano a operare nel loro Paese, e noi stabiliamo degli appuntamenti durante l’anno a livello internazionale per confrontarci, discutere e collaborare. E’ uno scambio che apre la mente agli stimoli e alla creatività nel contesto di una piattaforma di persone che fanno lo stesso lavoro, si informano, captano tendenze. Tutto avviene nell’abito di un’eccellenza qualitativa, poiché le agenzie che fanno parte di 27Names sono leader di mercato, sono solo le migliori. Aderendo a 27Names hanno la possibilità di farsi conoscere e cooperare a livello internazionale ottimizzando anche i budget, poiché solo il coordinamento avviene a livello internazionale, ma si agisce localmente. Lavorare con 27Names significa accedere a oltre 600 strateghi, creativi ed esperti di produzione in tutta Europa.
Chi stabilisce come realizzare le campagne e a chi affidare i compiti a livello locale?
In quanto ceo, sono io a decidere, mantenendo una posizione neutra nei confronti delle agenzie. Le mie scelte si basano su ciò che è meglio per il cliente. Facciamo un esempio concreto: un cliente vuole declinare una campagna su 10 Paesi: come lanciare il prodotto? Noi facciamo convergere le creatività delle varie agenzie internazionali e sviluppiamo il meglio. La scelta dei ruoli, poi, come ad esempio quello del direttore creativo, dipenderà dall’expertise dell’agenzia in relazione al progetto.
Per Volkswagen Group Communication International abbiamo riunito 12 creativi provenienti da 7 Paesi in una ‘due giorni’ di full immersion, un laboratorio dove ideare un nuovo format di evento per un car show internazionale. Un brainstorming che si è rivelato estremamente produttivo ed efficace. Ancora, per un paese francese ancora poco conosciuto turisticamente, Nord-Passo di Calais, abbiamo lavorato sul marketing territoriale attraverso un sondaggio a livello internazionale per capire come migliorarne l’immagine. Ne è nato un nuovo magazine di promozione turistica.
Più in generale, visto che lei ha uno sguardo ‘super partes’, cosa ne pensa del mercato degli eventi oggi, facendo un paragone tra i Paesi europei che fanno parte di 27 Names? Quali settori emergono?
A fare da padroni, in tutta Europa, sono il digital e il social, che stanno crescendo a dismisura. Ma proprio per questo motivo, in controtendenza, aumenta la richiesta di eventi ‘live’, ‘fisici’. Abbiamo bisogno di recuperare il contatto tra le persone, l’interazione, il valore del tempo passato insieme. Il pubblico ha bisogno di ‘vivere’ le esperienze sulla sua pelle e non solo nel virtuale. La curva è in crescita.
Serena Roberti
A oggi sono 16 i Paesi aderenti e la sede centrale è a Bruxelles. Ma vediamo quali sono le caratteristiche e i punti forza di questa realtà, che tra i suoi soci fondatori annovera anche un’agenzia italiana, Sinergie.
Proprio in occasione della sua prima visita ‘in sede’ a Milano, abbiamo intervistato Milo Vergucht, ceo di 27Names ed esperto di meeting ed eventi internazionali. Con oltre 20 anni di esperienza in operation, vendite e gestione contabile strategica nell’industria dei meeting e degli eventi, Vergucht vanta un curriculum straordinario, che attesta il suo impegno a migliorare i risultati delle live communication di organizzazioni internazionali. In precedenza, Milo era responsabile delle Vendite Regionali del Gruppo MCI, dove ha maturato una grande expertise e una significativa esperienza nelle campagne di eventi multinazionali.
Come e quando è nata 27Names? Quali gli obiettivi?
Come e quando è nata 27Names? Quali gli obiettivi?
Il primo step verso la concreta realizzazione di 27Names è stato fatto proprio all’EuBea, la manifestazione di ADC Group dedicata agli eventi europei. Era il 2007 e insieme a Ulf Gassner (di Concept X-Germania, ndr) è nata l’idea di creare un network di agenzie per condividere esperienze lavorative e stimoli creativi. Il nostro ambito è la comunicazione ‘live’, ovvero tutto ciò che comporta un’interazione attiva con il pubblico. Gli obiettivi? Dare al cliente la possibilità di realizzare campagne paneuropee attraverso execution locali grazie a un network di agenzie ‘eccellenti’ che operano con estrema professionalità, efficienza, creatività e competenza. La nostra ambizione è continuare a espandersi fino a coprire tutti i 47 Paesi del continente europeo.
Come si declina 27Names nelle dimensioni locali dei vari Paesi? Quali i vantaggi di farne parte?
Prima di tutto, le agenzie continuano a operare nel loro Paese, e noi stabiliamo degli appuntamenti durante l’anno a livello internazionale per confrontarci, discutere e collaborare. E’ uno scambio che apre la mente agli stimoli e alla creatività nel contesto di una piattaforma di persone che fanno lo stesso lavoro, si informano, captano tendenze. Tutto avviene nell’abito di un’eccellenza qualitativa, poiché le agenzie che fanno parte di 27Names sono leader di mercato, sono solo le migliori. Aderendo a 27Names hanno la possibilità di farsi conoscere e cooperare a livello internazionale ottimizzando anche i budget, poiché solo il coordinamento avviene a livello internazionale, ma si agisce localmente. Lavorare con 27Names significa accedere a oltre 600 strateghi, creativi ed esperti di produzione in tutta Europa.
Chi stabilisce come realizzare le campagne e a chi affidare i compiti a livello locale?
In quanto ceo, sono io a decidere, mantenendo una posizione neutra nei confronti delle agenzie. Le mie scelte si basano su ciò che è meglio per il cliente. Facciamo un esempio concreto: un cliente vuole declinare una campagna su 10 Paesi: come lanciare il prodotto? Noi facciamo convergere le creatività delle varie agenzie internazionali e sviluppiamo il meglio. La scelta dei ruoli, poi, come ad esempio quello del direttore creativo, dipenderà dall’expertise dell’agenzia in relazione al progetto.
Le agenzie aderenti hanno i loro profili e specializzazioni, c’è chi è più specializzata in festival ed eventi pubblici, chi ha come core business l’automotive, chi ancora primeggia nelle convention. Ognuna ha un suo background e il mio compito è amalgamare l’eccellenza per offrire al cliente qualcosa di unico. Sempre con un obiettivo: co-creare l’evento in stretta sinergia con il cliente, lavorandoci fianco a fianco, nella convinzione che la cooperazione innalzi il livello qualitativo di creatività.
La recente novità è che da network siete diventati società.
La recente novità è che da network siete diventati società.
Dopo una progressiva e organica evoluzione, eravamo ormai pronti per il passo successivo: la creazione di una società di live communication europea. Vista la nostra crescita, abbiamo sentito l’esigenza di più organizzazione e solidità, di avere un’immagine, una ‘faccia’. E’ un grande passo avanti che testimonia la volontà dei singoli soci di lavorare in team.
Tra i soci fondatori c’è anche un’agenzia italiana, Sinergie.
Tutti i nostri partner devono essere forti, solidi e leader di mercato. Per far parte di 27Names bisogna rispondere a requisiti molto specifici, ci sono dei rigidi criteri di selezione. Bisogna avere un certo fatturato, un certo giro d’affari, ottimi business, un minimo di staff, e, soprattutto, il core business in eventi. Non prendiamo in considerazione agenzie con altre specializzazioni. Tutti i soci, inoltre, sono fondatori delle loro agenzie, imprenditori, e questo spirito apre la mente al business e alle idee. Tutte le agenzie aderenti devono essere operative allo stesso livello, rispettare certi standard di qualità, di trasparenza ed etica e avere una metodologia di lavoro ‘strong’. Sinergie rispetta decisamente tutti i requisiti.
Può farci un esempio di cosa avete già realizzato a livello internazionale?
Può farci un esempio di cosa avete già realizzato a livello internazionale?
Per Volkswagen Group Communication International abbiamo riunito 12 creativi provenienti da 7 Paesi in una ‘due giorni’ di full immersion, un laboratorio dove ideare un nuovo format di evento per un car show internazionale. Un brainstorming che si è rivelato estremamente produttivo ed efficace. Ancora, per un paese francese ancora poco conosciuto turisticamente, Nord-Passo di Calais, abbiamo lavorato sul marketing territoriale attraverso un sondaggio a livello internazionale per capire come migliorarne l’immagine. Ne è nato un nuovo magazine di promozione turistica.
Più in generale, visto che lei ha uno sguardo ‘super partes’, cosa ne pensa del mercato degli eventi oggi, facendo un paragone tra i Paesi europei che fanno parte di 27 Names? Quali settori emergono?
A fare da padroni, in tutta Europa, sono il digital e il social, che stanno crescendo a dismisura. Ma proprio per questo motivo, in controtendenza, aumenta la richiesta di eventi ‘live’, ‘fisici’. Abbiamo bisogno di recuperare il contatto tra le persone, l’interazione, il valore del tempo passato insieme. Il pubblico ha bisogno di ‘vivere’ le esperienze sulla sua pelle e non solo nel virtuale. La curva è in crescita.
Serena Roberti