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Interviste

Luc Petit: la psicosi, più del virus, pesa negativamente su spettacoli, eventi sportivi e grandi congressi

Abbiamo incontrato il grande creatore e produttore di spettacoli ed eventi belga in occasione della lezione che ha tenuto al Master in Management e Comunicazione degli Eventi organizzato da Iulm insieme al Club degli Eventi e della Live Communication.

Luc Petit (in foto), con la sua Luc Petit Creation, è uno dei più grandi produttori di spettacoli e di eventi al mondo. Vincitore di molti premi al BeaWorld, ha un’esperienza consolidata in Cina dove ha ideato e prodotto spettacoli di altissimo livello. Lo abbiamo incontrato in occasione della lezione che martedì 18 ha tenuto al Master in Management e Comunicazione degli Eventi organizzato dallo Iulm in partnership con il Club degli Eventi e ADC Group.

Gli abbiamo, quindi, chiesto quale sia l’impatto del Coronavirus sulla event industry.

“Abbiamo lavorato molto in Cina. Al momento tutti i teatri sono chiusi e, più in generale, è un grande problema per l’economia del paese, soprattutto per Hong Kong, che è una piattaforma finanziaria molto importante per tutte le agenzie mondiali, e dove si sono avute prima le manifestazioni politiche e ora il coronavirus. Per il mondo dei grandi eventi il rinvio del Salone di Huawei (la HDC.Cloud Huawei Developer Conference 2020 era in programma per l'11 e il 12 febbraio a Shenzhen, ndr), significa una perdita molto importante”.

Dagli spettacoli allo sport la musica è la stessa.

“Anche i giochi olimpici di Tokyo potrebbero essere a rischio. Ancora una volta è necessario attendere di capire quella che sarà l’evoluzione del virus il cui impatto si riverbererà negativamente anche sui materiali che utilizziamo per le scenografie dei nostri spettacoli. Noi, in occidente, potremmo avere un problema di costruzione e loro, in Cina, un enorme problema di commercializzazione”.

Quanto pesa l’aspetto psicologico?

“Sicuramente l’impatto psicologico è importante. Il Mobile Congress è stato annullato ma in realtà non era necessario farlo. Così come, senza alcuna ragione, per il momento nessuno va più in un ristornate cinese. Insomma, come per il terrorismo, si è generata una certa psicosi. Alcuni esperti dicono quello che sta accadendo permette alla gente di prendere coscienza dei problemi, di reinventarsi e trovare nuove soluzioni soluzioni. I cinesi sicuramente dovranno aumentare i controlli igienici: è un paese in cui non si conoscono ancora molte cose e dove se ne nascondono molte altre. un'epidemia come questa li obbliga necessariamente a riflettere”.

Salvatore Sagone