Interviste
Orange Media Group, il nuovo polo creativo 'Fresh Content Juice' nel mondo della comunicazione
Immaginate un’arancia. Se la sbucciate, ne potete distinguere gli spicchi, tra di loro separati, ma intrinsecamente uniti a formare il frutto. Ora, se la sezionate a metà e prendete uno spremiagrumi, ne potete ricavare del succo. Il meglio dell’arancia - il suo output, in termini economici -, il suo concentrato, sostanzialmente ancora l’arancia, ma non più nella forma originaria.
Una metafora che non vuole rimandare a nessun indovinello di magrittiana memoria, ma che ben spiega l’origine, la nascita di Orange Media Group, un nuovo polo creativo nel mondo della comunicazione, in grado di rispondere in modo completo alle più disparate esigenze dei clienti.
Questo perché il brand unisce sotto il suo nome tre realtà diverse, tutte affermate nel mondo del marketing e della comunicazione, con tre sedi diverse - Roma, Bologna e Milano -, ma che hanno intenti comuni.
“FMA Hub è una realtà che vanta una più che ventennale storia nella realizzazione dei grandi eventi e con una significativa esperienza nel mondo delle promozioni”, spiega nell'intervista pubblicata su e20 Luca Bassetto, ceo e founder.
“Orange Media, invece, è una casa di produzione presente da diversi anni nel settore entertainment e della video corporate communication - commenta Andrea Maffini, suo ceo e founder -. Infine, Jack Blutharsky è un’agenzia creativa che vanta, nel suo curriculum, storiche campagne di comunicazione”.
L’unione di queste realtà già consolidate ha dato vita a Orange Media Group. “Sono felice, dopo tanti anni di conoscenza e stima reciproca di aver messo concretamente le basi per la realizzazione di questo gruppo - dichiara Bassetto -. Con Andrea ci conosciamo da anni e la comune passione per la comunicazione ci ha portato a creare questa unione strutturale e di intenti”.
Tre spicchi di un’unica arancia, appunto. “Il nostro pay-off è ‘fresh content juice’: basta spremerci e il succo viene fuori. Vitamine e tanto gusto,
insieme - spiega il ceo e fouder di FMA Hub -. Ma non è qualcosa di conservato, bensì di fresco, nel panorama degli eventi, delle produzioni e della comunicazione in generale, perché frutto di idee pensate esclusivamente per quel progetto, per quel cliente”.
UN ATELIER CREATIVO
“Oggi occorre soddisfare una domanda molto diversificata, i clienti sono sempre più competenti e non è possibile fornire elementi della comunicazione senza avere una vera padronanza dell’intera filiera, garantendo allo stesso tempo la più alta qualità e originalità di contenuti - dichiara Maffini -. Lo stile del nostro lavoro è quello dell’atelier: il prodotto finale è pensato su misura per il cliente, dopo aver procurato le migliori idee, al passo con le richieste dei tempi e con l’innovazione”.
“Per questo occorre mettere in campo le risorse e le competenze migliori - prosegue Bassetto -, attivando tutte le possibili sinergie per esser pronti al salto di qualità imposto dal mercato. Noi mettiamo a fattor comune esperienze diverse, pluriennali, pluripremiate, sotto un unico grande cappello. Un nuovo metodo di lavoro che coinvolge e spreme in un succo, appunto, competenze e skill provenienti da settori diversi, ma focalizzati sullo stesso obiettivo: fornire al cliente soluzioni creative, ma allo stesso tempo non dimenticando la fase di messa a terra del progetto e la sua execution”.
QUESTIONE (ANCHE) DI NUMERI
Un’esperienza supportata da dati concreti, riportati in cifre che parlano chiaro per ognuna delle tre realtà. Partiamo da FMA Hub, che ha chiuso il primo semestre 2022 con una crescita del fatturato del 40% e con un importante incremento in termini di Ebitdae di nuovi clienti acquisiti. Alcuni degli eventi per cui è conosciuta, o meglio riconosciuta?
“Quelli che hanno lanciato il mondo della telefonia, con Tim, Tim Free Card e Tim Golf Challenge - risponde Bassetto -. O quelli che abbiamo realizzato nell’automotive, da Ferrari fino ad arrivare all’Unveil SF 70, lancio mondiale della monoposto di F1. O ancora con l’evento pluripremiato del lancio della Twingo per Renault con il progetto ‘Guida tu’, che ha visto l’invasione di 100 autovetture a Roma e Milano con il primo social test Drive. L’ultimo importante riconoscimento? Il premio vinto con l’attività ‘CineXmas’ realizzata a Natale 2021 per Enel X, il primo drive in per solo auto elettriche”.
Orange Media non è da meno, con la chiusura del 2021 con un +100% di incremento del volume d’affari e l’inizio del 2022 sullo stesso trend di crescita. “Con l’integrazione nel Gruppo, la casa di produzione si focalizzerà sempre di più nello sviluppo di produzioni e contenuti per l’entertainment per cinema, tv e le Ott, oltre a lavorare nel brand entertainment, firmando importanti produzioni - commenta Maffini -. Un’uscita in sala a inizio 2022 con il film ‘Vecchie canaglie’, la co-produzione internazionale del film ‘The Goat’ con Mira Sorvino e l’inizio delle riprese del film ‘Il meglio di te’ con Maria Grazia Cucinotta e Vincent Riotta in co-produzione con Rai Cinema, sono soltanto alcuni dei progetti che possiamo citare, a cui ne seguiranno a breve molti altri”.
Allo stesso modo, la divisione adv del Gruppo, la Jack Blutharsky, che “è in una fase di crescita e consolidamento con un +20% annuo di incremento del fatturato negli ultimi due esercizi – prosegue Maffini -. Con una nuova direzione creativa e un’area digital in pieno sviluppo, Jack continua a
offrire i suoi servizi a una platea molto ampia e diversificata di clientela, sia nel settore retail che nel settore del B2B. Oltre che nell’area della corporate communication, Jack offre da sempre servizi di comunicazione per le pubbliche amministrazioni, aiutandole a rinnovare e a innovare la loro presenza e il loro dialogo con cittadini e stakeholder”.
Basi solide da cui partire, per scrivere insieme il futuro della comunicazione e della meeting industry. “Vedo un futuro piuttosto roseo per questo
settore, nonostante gli anni di difficoltà da cui proveniamo, dovuti alla pandemia prima, e alla crisi economica e alla guerra oggi - ragiona a voce alta Bassetto -. L’evento in presenza è tornato a essere richiesto in modo massiccio, c’è voglia di incontrarsi e di vedersi faccia a faccia, anche se il formato si sta via via modificando: i grandi eventi esistono ancora, ma la versione più intimistica e raccolta oggi va per la maggiore. Il phygital spopola per il semplice fatto che l’offline non può più prescindere dall’online, in una compenetrazione e contaminazione continua. È come se uno andasse a completare l’offerta dell’altro”.
“Nella meeting industry, non dimentichiamoci della creatività, che è l’elemento principale nelle decisioni che un cliente prende, l’ago della bilancia - precisa Maffini -. Il cliente è sempre alla ricerca dell’effetto wow, del fattore emozionale, quello che ti fa ricordare dal consumatore. E per fare questo, è necessario essere al passo con la tecnologia, che tiene alto l’engagement emozionale. Ma la differenza nel nostro settore poi la fa quanto riesci a realizzare, impiegando le giuste risorse, in termini di denaro, ma anche di tempo”.
In una parola, sostenibilità: “Che per noi non è solo attenzione a non impattare in modo negativo sull’ambiente - chiariscono i due imprenditori
all’unisono -, ma anche a non farlo su chi lavora con e per noi. Chiaro che anche nella nostra azienda si può far notte per consegnare un progetto, ma lavorare deve rimanere anzitutto un piacere. Per questo, siamo flessibili e riconosciamo in modo congruo il lavoro altrui, valorizzando chi ci lavora accanto”.
Obiettivi per il futuro? “Orange Media Group ha l’ambizione di collocarsi in una posizione strategica nella nuova relazione creatasi tra brand e pubblico, dove l’entertainment rappresenta sempre più uno strumento di connessione ed engagement, che può far leva su una vastissima rete di mezzi di contatto, dalle piattaforme digitali ai media più tradizionali. Ecco perché la nuova realtà propone al mercato una company ‘idea & content first’, commenta Maffini.
“Ma soprattutto mantenere un clima di lavoro fertile e stimolante - conclude Bassetto -. Non siamo alla ricerca di economie di scala. La nostra partnership non ha previsto nessun licenziamento, anzi siamo alla continua ricerca di professionisti in linea con le nostre proposte. Il lavoro per noi dev’essere gratificazione. Lavorare tutti meglio per lavorare meno, ma crescendo sempre di più: questo è un po’ il nostro obiettivo per il futuro”.
Francesca Favotto