Celebrazione - ricorrenza

Non solo congressi: a Firenze il matrimonio da favola dei rampolli indiani. E l'indotto è a sei cifre

Sei milioni di euro l'indotto stimato sulla città gigliata, che è stata scelta da RohanMehta, figlio del petroliere indiano Yogesh Mehta, per il giorno del 'sì' con la sua amata Roshni. Corteo, cerimonia, feste, ricevimenti... il tutto per un impatto che nulla ha da invidiare a quello dei grandi congressi ed eventi.
Non solo congressi medici ed eventi corporate: anche i matrimoni possono avere una ricaduta economica molto significativa sulla città che li ospita.
Specie se, come in questo caso, a essere coinvolte sono alcune delle famiglie più ricche del pianeta.

E il business è davvero da capogiro, considerando, dall'hotel alle location fino ai servizi vari, la quantità e varietà di soggetti coinvolti in un evento privato come un matrimonio, che per definizione deve davvero risultare il 'giorno perfetto'.

Essere scelta come sede di un matrimonio del jet set è, per una città, una specie di 'manna' dal cielo. 

Proprio in questi giorni, gli indiani RohanMehta, figlio del petroliere Yogesh Mehta, e Roshni, hanno scelto Firenze per il loro 'sì' solenne, naturalmente celebrato secondo il rito indiano.

Il corteo degli amici dello sposo ha sfilato da Porta al Prato fino a Piazza Ognissanti, dove è stato allestito il Giardino d'Inverno. 
Qui oggi, venerdì 27 novembre, si svolge la cerimonia vera e propria, secondo il rito indiano. La festa nuziale con cena di gala si svolge, invece, a Villa le Corti a San Casciano.

Basta dare una rapida occhiata ai numeri per capire che l'indotto generato da un tale evento è pari a quello di un grande congresso.

Come riporta il Corriere Fiorentino, si parla di centomila euro per occupazione del suolo pubblico, circa 20mila euro di tassa di soggiorno e 58mila per il restauro della fontana di Piazza Santa Croce, con una ricaduta stimata per Firenze di oltre 6 milioni di euro e 600 camere prenotate negli hotel a 5 stelle della città per le nozze indiane.

«Firenze si conferma città del wedding – ha detto allora orgoglioso e inorgoglito l’assessore allo Sviluppo economico e turismo Giovanni Bettarini –, in grado di attrarre grandi matrimoni stranieri con basso impatto in termini di vivibilità della città e alto ritorno economico per gli operatori». 

Ma non è solo il giorno del 'sì' a essere sotto i riflettori, ma anche le varie feste, ricevimenti e incontri che si svolgono a contorno della cerimonia

Dopo la cena in stile rinascimentale di mercoledì 25 novembre nello storico Palazzo Gerini, giovedì 25 i festeggiamenti si sono spostati alla Stazione Leopolda
per un appuntamento letteralmente da favola. 

Ad accogliere gli ospiti nel cortile allestito in stile circense, c’erano giocolieri, giullari, danzatrici e trampolieri. Gli oltre 500 invitati si sono presentati nei loro abiti tradizionali indiani e hanno posato per una foto ricordo davanti al cuore rosso con il contorno di lampadine accese, che riporta le iniziali degli sposi e la data: 'Ro-Ro 2015'.

E, ancora, funghi rossi e bianchi giganti, cancellate finte ricoperte di fiori veri, fontane di pietra, luci psichedeliche, biciclette colorate appese alle pareti, divani e cuscini di velluto, lampadari scultura, disegni optical...

Il precedente, svoltosi nel settembre scorso in Puglia, è costituito dall'indiana Ritika Agarwal, figlia il più grande magnate indiano del ferro e da Rohan Mehta, erede di una importante casa di moda. In questo caso, però, a curare la regia delle celebrazioni fu chiamato Marco Balich, con la sua Balich Worldwide Shows.

Le loro nozze furono un vero e proprio baccanale durato tre giorni, serate a tema, banchetti lucculliani e coloratissime coreografie con tanto di elefanti danzanti e droni con cui impressionare gli almeno 800 invitati di pregio: il utto, secondo indiscrezioni, per la cifra di 20 milioni di euro.

Chiara Pozzoli