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BC&E Festival 2023. La sfida dell'integrazione si vince con competenze, nuove figure e nuovi modelli organizzativi. La parola alle aziende

Formazione continua, empatia, creatività, tavoli di confronto tra reparti sono solo alcune delle soluzioni da mettere in campo per affrontare la sfida dell'efficacia nel Branded Entertainment. Altro tema protagonista dei contenuti del Festival di ADC Group è stato il mercato che richiede nuove figure professionali e strutture aziendali in grado di tener testa alla velocità di nascita e fine dei trend.

Durante le serie di talk organizzati da ADC Group per l'edizione 2023 dei BC&E Awards è stato dato ampio risalto al tema cruciale delle nuove figure professionali che il mercato della comunicazione richiede a fronte dei repentini cambiamenti avvenuti con la digitalizzazione, che ha determinato una rivoluzione nei modelli organizzativi delle agenzie e dell'intera filiera.

L'intervento di apertura del pannel ha visto Daniela Della Riva, Chief Strategy Officer , Phd, illustrare la ricerca proprietaria svolta sulle competenze, basata su interviste effettuate a nuovi lavoratori, lavoratori esperti e l'offerta dei manager del marketing.

La velocità è un generatore di ansie e preoccupazione, che possono essere risolte con la necessaria formazione continua, per tutti i lavoratori, sia giovani che senior, per i quali l'esperienza conta ma non basta: servono aggiornamenti costanti, anche per dialogare con le nuove figure professionali e farsi portatori di nuovi punti di vista, per indirizzare di più i giovani verso le skills necessarie.

Proprio sul fronte formazione tutti gli intervistati concordano sulla sua importanza. Il picco del 72% lo si raggiunge con i recruiter, i quali la ritengono un vantaggio competitivo assolutamente indispensabile oggi. Si entra quindi in una dinamica di processo di apprendimento senza fine, che da un lato è anch'esso genera ansia, ma al contempo pone il lavoratore in un ottica e disposizione costante all'apprendimento che stimola il rinnovamento.

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I giovani risultano essere più pronti ad affrontare tale nuova situazione, i senior prediligono cambiamenti meno verticali ma più consulenziali: partership con brand, integrazione di conoscente all'interno delle aziende, condivisione di conoscenze da parte del team.

Le nuove generazioni si sentono tecnicamente preparate ma inadeguate verso un approccio integrato e consulenziale.

Sul fronte soft skills la creatività unisce i tre gruppi di intervistati vincendo la sfida dell'elemento più importante, seguono la capacità di problem solving e l'empatia. La creatività va intesa anche come antidoto all'obsolescenza delle competenze, come portatore di conoscenze trasversali e portatrice del pensiero laterale.

Dallo studio si è passati alla testimonianza diretta di tre importanti rappresentanti aziendali che hanno fatto del BCE un elemento cardine e distintivo del loro posizionamento.

Per Chiara Iovine, Head of Branded Production & Project Management, Ciaopeople, il BCE ha cambiato le dinamiche di flusso nella realizzazione dei contenuti. “Abbiamo scoperto un nuovo mercato che abbiamo dovuto capire, creando nuovi ruoli. Oggi i trend nascono e muoiono rapidamente. Per noi essere veloci è fondamentale come essere aggiornati sui codici di comunicazione delle piattaforme.”

Per tenere testa alle nuove dinamiche del mercato, Ciaopeople ha rivoluzionato la struttura interna rompendo la conformazione a silos dei reparti per aprirsi ad una contaminazione di competente e visioni attraverso grandi tavole rotonde, che coinvolgono tutti gli elementi del team che andranno a creare il progetto, mettendo in connessione anche 50 professionisti tra interni ed esterni.

Il ruolo del project manager si carica anche del compito di conferire una visione d'insieme a tutti i partecipanti per creare una consapevolezza comune. “Diamo grande spazio alla condivisione di idee, procedure, necessità dei singoli. Oggi per sostenere le rapidità della messa a terra di un progetto occorre che chi si occupa della creatività abbia anche competenze produttive per rendere fattibile la realizzazione della stessa idea in termini di budget e tempistiche.”

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Altro fattore da sottolineare nell'approccio di squadra è l'inclusione, nella genesi dei progetti, del cliente, che diviene vero e proprio partner nella collaborazione del contenuto.

Il BCE nasce come luogo dove si esplode l'awarness e i valori. Oggi è divenuto un vero e proprio ecosistema articolato per via anche della frammentazione dei momenti di fruizione e consumo della comunicazione. Parlare di “funnel lineare” risulta quasi essere obsoleto secondo Matteo Scortegagna, Co-founder, NEXT14. “Oggi è necessario cercare di integrare lo storytelling con la parte media, con i dati e tutte le qualità di adv creativity. Il BCE sta diventando uno strumento che integra differenti scopi comunicativi, non solo messaggero dei valori di marca per creare connessioni con le audience, ma anche come elemento capace di portare a risultati commerciali, di conversione.”

Anche per Daniele Tranchini, CEO, Essencial Brand Advisory, il BCE “porta in pancia” una macchina che cerca di mettere in sintesi armonica differenti percorsi per sintetizzare la marca. Questo innesca necessariamente un incontro, scontro, confronto tra competenze diverse. "Per essere efficaci è necessario portare in convergenza le competenze per far parlare assieme mondi molto diversi, che sappiano anche pensare i progetti come longevi, in grado di presiedere tutte le piattaforme di consumo, compatibilmente con la sostenibilità del budgett.”