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Italians do it better | Frigerio (Sorgenia): “Oggi la vera sfida è quella della distintività”
Essere riconoscibili e significativi per il consumatore. È questa la vera sfida per le aziende che si occupano di servizi, oggi. “Dobbiamo avere la consapevolezza che i nostri prodotti difficilmente saranno ‘top of mind’ per il cliente.

Creatività e comunicazione hanno proprio questo compito: coinvolgere i diversi target, oggi più che mai significa parlare loro nei luoghi dove si trovano e utilizzare tutti gli elementi di contatto disponibili - come la bolletta, nel nostro caso - mantenendo coerenza di fondo e modellando il tono di voce al contesto in cui ci presentiamo”. Miriam Frigerio, head of brand and communication Sorgenia, noto player nel mercato libero dell’energia, racconta, nello speciale dedicato al valore competitivo dell’indipendenza e alla managerialità italiana, tratto dal numero di novembre, dicembre e gennaio 2025 di NC - Nuova Comunicazione, di come l’azienda oggi interpreti i bisogni dei consumatori. In un contesto nazionale dove è sempre più fondamentale valorizzare l’intero sistema, perché siano in molti a ‘fare bene’.
Partiamo dal tema dell’inchiesta: gli italiani lo fanno davvero meglio?
Non so se lo fanno davvero meglio, di sicuro lo fanno in modo diverso: a volte originale e migliore, altre in modo inutilmente complicato o limitato a contesti specifici. Credo che in Italia si incrocino due direttrici: quella orizzontale fatta di tradizioni e di immaginari numerosi quanto i campanili, che abbracciano classi demografiche e sociali diverse; e quella verticale dei trend globali, che impongono nuovi usi e modi di pensare. Questo incrocio va interpretato in modo costruttivo e distintivo.
Penso sia importante far leva su fattori costitutivi della nostra identità - dall’arte alla cultura - per evolvere in nuove direzioni. In un’ottica più ampia, dovremmo evitare autocelebrazioni legate a specifici risultati eccezionali, secondo la logica del genio creativo o dell’imprenditore illuminato, ma piuttosto valorizzare il sistema, il tessuto che nasce dall’incontro di competenze e prospettive. Insomma, fare in modo che siano in molti a fare bene, piuttosto che in pochi a fare benissimo.

Quali sono i pilastri del vostro posizionamento? Come portate avanti la vostra italianità e indipendenza?
L’anno scorso abbiamo festeggiato i nostri primi 25 anni, la stessa età del mercato libero dell’energia. Siamo diversi dagli operatori che esistevano prima di noi, di solito grandi aziende pubbliche con milioni di clienti riforniti da sempre e strutture di produzione realizzate con l’industrializzazione dell’Italia.
Noi siamo soggetti privati, senza rendite di posizione, esistiamo nella misura in cui nuovi clienti ci scelgono e noi siamo in grado di soddisfarli. Le centrali che negli ultimi quindici anni abbiamo costruito assicurano un’efficienza che le rende oggi fondamentali per il sistema elettrico nazionale. Proprio in questo, siamo molto distanti anche dai molti nuovi fornitori, privi di asset di produzione.
La sostanza del nostro posizionamento è tutta qui: un fornitore esperto, per cui il cliente è la stessa ragion d’essere, con un’anima produttiva fondamentale per la cosiddetta ‘transizione energetica’ del nostro Paese, espressione di una sostenibilità responsabile e concreta. Questo è il modo in cui interpretiamo la nostra italianità, che è nei fatti: italiano è il nostro azionista di maggioranza, italiane le sedi e l’headquarter, così come i clienti e la localizzazione degli impianti.

Tra gli ‘hot topic’ del momento spiccano AI, sostenibilità e uguaglianza di genere. Come vi ponete in merito?
Le nuove tecnologie hanno cambiato il mondo e l’AI lo farà ancora di più, ma è uno strumento e come tale va addestrato e verificato. La sostenibilità è una scelta obbligata per garantire la persistenza di un ambiente biologico e di un ecosistema sociale vivibili. Chiede l’impegno di tutti. Il nostro primo impegno non può che essere il contributo alla transizione energetica del Paese, cioè quel processo che dovrà portarci verso una generazione energetica 100% da fonti rinnovabili.
Lo facciamo ogni giorno, con le scelte di produzione, le soluzioni proposte ai clienti e la promozione di una maggiore consapevolezza nell’uso dell’energia e delle risorse. Invece che di uguaglianza di genere, preferirei parlare di parità, un dovere morale con un enorme impatto sociale ed economico.
Questo è un ambito che richiede la disponibilità a mettersi in gioco da parte dei singoli e delle comunità, per osservare con lucidità il contesto culturale in cui siamo immersi, per cogliere certi fenomeni e saperli gestire. Ecco perché in Sorgenia stiamo facendo un lavoro importante, nato nel 2018, con l’iniziativa ‘#sempre25novembre’ per la sensibilizzazione contro la violenza di genere.
SERENA ROBERTI