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NC n.99 | Il futuro? Design & Human Driven
Comprendere, in modo agile e profondo, cosa sia rilevante per l’utente finale (empatia) e cosa sia rilevante per l’azienda (strategia), per poi sperimentare sul campo, con coraggio e lungimiranza (prototipazione).
È questa è la formula magica nell’era dell’eccellenza? Lo abbiamo chiesto ai player della comunicazione. “Come produttore pubblicitario ritengo che l’innovazione e l’approccio ‘design-driven’ siano fondamentali per rimanere competitivi nel mercato attuale - risponde Cesare Fracca, founder & exe- cutive producer Haibun -. La capacità di comprendere in modo agile e profondo le esigenze dell’utente finale e dell’azienda, e di sperimentare con coraggio e lungimiranza, è la chiave per creare campagne pubblicitarie efficaci e rilevanti. Inoltre, ci teniamo sempre a rimanere aggiornati sugli ultimi trend e tecnologie per garantire che il nostro approccio produttivo sia sempre al passo con i tempi”.
Anche Luca Cavallini, managing partner arteficegroup si dice d’accordo sul fatto che il senso critico nei confronti dei consumi sia cresciuto e che il ‘design-driven approach’ sia l’ultima tendenza per innovare e fronteggiare un mercato denso di proposte e frequentato da persone sempre più informate ed esigenti”.
Applicare i processi tipici del design, quindi della creazione di forme, allo sviluppo di strategie di branding è uno dei modi di risolvere le criticità.
“Il vantaggio che vedo - continua Fracca, - è soprattutto relativo alla creazione di esperienze di marca. Mi riferisco in particolare al phygital e allo sviluppo dell’omnichanneling. In questi ambiti, le logiche tipiche della progettazione e del design, che fanno parte storicamente del bagaglio culturale di arteficegroup, che nasce 26
anni fa come un’agenzia di branding e packaging design, hanno un effettivo ambito di applicazione pratica”. Per Fracca, comprendere cosa sia rilevante per le persone e cosa sia strategico per l’azienda e decidere di proporre soluzioni differenti, sono sempre state le com- ponenti fondamentali del lavoro delle agenzie. Qualunque siano il metodo e gli strumenti scelti per farlo. “La valorizza- zione della differenza per creare unicità è il nostro approccio ai progetti - precisa ancora -. Noi lo definiamo ‘Branding the Difference’. Quello che conta è il coraggio di sperimentare. Per farlo è importantissimo aver costruito coi clienti un rapporto basato su fiducia e professionalità. Non esistono formule magiche”.
Innovare, dunque, non è più un’opzione, ma una necessità per restare sul mercato. Le aziende devono avere una spinta sempre più rivolta all’innovazione e alla ricerca continua. Come farlo nel modo giusto? Secondo Giampiero Briozzo, coo & managing director Yeg!, guardando anche al di fuori del proprio mercato di riferimento, per aprire i propri confini e capire le proprie opportunità di innovazione con nuovi occhi e una mentalità divergente.
“Abbiamo bisogno - spiega Briozzo - di rompere e riscrivere le regole del mercato. Abbiamo bisogno di contaminazione: imparare da nuovi mercati internazionali e portare innovazione radicale all’interno della propria industry. La vera chiave di questo approccio è però senza dubbio il suo essere completamente ‘human driven’: ogni approccio progettuale deve aver ben presente soprattutto le persone per cui stiamo progettando e comprendere i loro bisogni, utilizzando un mindset basato sul pensiero laterale che ci spinga ad evitare quello che inizialmente appare l’unico percorso pos- sibile. Esiste una mancanza sistemica di attitudine al pensiero critico, il famoso critical thinking.
Non basta una cultura aziendale solamente basata sulla tradizione e sulla propria heritage per quanto possa essere solida e vincente, infatti. In una società liquida come quella attuale, la pratica dell’ascolto è la più attendibile chiave per la crescita”.
L’ascolto e la comprensione del proprio interlocutore è dunque fondamentale per poter pianificare le giuste strategie con lungimiranza. Come conferma anche Fabrizio Rametto, chairman Ninetynine: “L’empatia consiste nel comprendere, in modo straordinario e profondo, cosa sia rilevante per l’utente finale, creando prodotti e servizi che soddisfino le esigenze dei clienti e li facciano sentire com- presi e soddisfatti in modo unico e mai visto. La formula magica? Coinvolgere il cliente finale nel processo di creazione del prodotto/servizio che lui vorrà successivamente acquistare”.