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NC n.99 | Italians Do It (Even More) Better. Per l'anno che verrà l’Italian touch, secondo i nostri intervistati, può darci una marcia in più

Per le strutture protagoniste di questa inchiesta il futuro del comparto si prospetta ricco di opportunità, grazie all’evoluzione tecnOlogica, alla contaminazione e alla capacità di innovare, e innovarsi, attraverso il dialogo con i consumatori. Le parole d’ordine per riuscire a distinguersi in questo nuovo anno? Empatia, sperimentazione, flessibilità, approccio ‘out of the box’ e...un pizzico di italianità.

Dall’atteggiamento del mercato, si può ben sperare che l’anno appena iniziato possa uscire dalla ‘volatilità’ e dall’altalenante percorso di ripresa, che lo ha caratterizzato a causa della pandemia prima e della guerra in Ucraina poi.

A passare un messaggio positivo sono proprio gli operatori del settore, che senza cantare vittoria a voce troppo alta, prendono atto che il mercato si sta impegnando per risollevarsi. A far ben sperare sono le aziende nostrane che nonostante i momenti di difficoltà degli ultimi anni, non hanno smesso di investire sulle marche e impegnarsi sui temi di maggiore attualità.

Per stare al passo con i tempi, i partner di comunicazione devono oggi più che mai condividerne l’approccio proattivo e positivo e coadiuvarle con attenzione e propositività. Solo così si potrà guardare avanti e superare le criticità.

“Sull’andamento del 2023 sono fiducioso - ha affermato Lorenzo Sassoli De Bianchi, presidente Upa -, nonostante l’assenza dei grandi eventi sportivi. Le imprese hanno compreso l’importanza di investire sulle marche, che rappresentano un asset fondamentale, e mi aspetto che continuino a sostenerle anche quest’anno. D’altra parte, data la situazione difficile degli ultimi anni, le imprese italiane si sono ormai abituate all’incertezza e, pur in un clima di ‘permacrisi’ del sistema, si avverte un dinamismo positivo sia delle aziende sia dei singoli”.

Di una crisi permanente e della capacità dei marchi di gestirla dopo l’esperienza pandemica ha parlato anche Davide Arduini, presidente Una, secondo il quale i concetti chiave sui quali concentrarsi in questo 2023 sono il fare sistema, l’etica e il valore. Dal canto loro, le strutture interpellate nella nostra inchiesta, pur con focus e posizionamenti diversi, si dimostrano pronte e attrezzate per affrontare lo scenario in continua evo- luzione, come spiegano bene negli articoli a loro dedicati.

Digitale e nuove tecnologie non rappresentano più nuove sfide, ma dati di fatto. Sta ad agenzie e aziende studiare i ‘nuovi mondi’ per coglierne al meglio opportunità e ambiti di applicazione. I player della comunicazione sono pronti a mettere in discussione certezze e schemi prestabiliti per evolvere insieme al mercato e rimanere così aggiornati e competitivi, senza perdere la propria identità. Il ‘design-driven approach’ rappresenta l’ultima tendenza per rispondere al meglio alle esigenze di un mercato denso di proposte e composto da un pubblico sempre più informato ed esigente.

La chiave per un futuro positivo e produttivo dunque passa dalla capacità di comprendere il consumatore, pianificare la giusta strategia e avere il coraggio di sperimentare. Senza dimenticare però l’‘human-driven approach’ che nessuna tecnologia potrà mai sostituire.

Meno parole, più fatti, deve essere il nuovo slogan di agenzie e aziende, per riuscire a mettere realmente in pratica una sensibilità verso gli hot topic come sostenibilità e uguaglianza di genere e responsabilità sociale che sta crescendo, ma non è ancora universalmente condivisa e compresa. La strada è lunga, ma il mondo della comunicazione è già in pista e l’Italian touch, secondo i nostri intervistati, può darci una marcia in più.