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NC n.98 | NC Digital Awards 2022. Kleecks e The Trade Desk: come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’industria del marketing
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’industria del marketing, accelerando le strategie digitali delle aziende e diventando uno strumento chiave per migliorare la business conversion. Un mercato in cui si affacciano nuovi player, nuovi servizi e soluzioni davvero innovative.
Nel talk ‘Quando l’intelligenza conta e migliora le performance’ se ne è discusso con Jane Reeve, business partner, e Marcos Medina, sales director Kleecks. Una premessa. Cos’è, esattamente, Kleecks? In sintesi è un software che aiuta le aziende a migliorare e accelerare le performance della propria strategia web.
“Kleecks nasce in Italia in tempi non sospetti - ha spiegato Reeve -, quando ancora ‘Artificial Intelligence’ non era una buzzword. Oggi, è un servizio completo per le aziende che sfrutta l’AI per ottimizzare i processi, misurare i contenuti rispetto ai competitor grazie al machine learning, correggere gli errori implementando le performance e molto altro”.

Come si pone Kleecks nel rapporto con le agenzie partner dei brand? “In realtà non ci sovrapponiamo ma diventiamo enabler - ha sottolineato Reeve -. Siamo dei facilitatori che diventano parte integrante di un servizio, ci poniamo su layer diversi”. Facciamo un esempio. “Quando lavoriamo nel fashion, spesso devono essere lanciate delle capsule collection che richiedono tempi ridottissimi per il restyling del sito - ha spiegato Medina -. Per fare un’operazione del genere di solito servono mesi. Con l’AI ci mettiamo una settimana. È una questione di time to market, una soluzione di business. E, c’è da dire che in questi casi, l’AI si mette al servizio dell’essere umano per lasciargli più tempo libero, anche per pensare a soluzioni creative”.
A proposito di fashion - ma non solo - uno dei temi più caldi è quello del miglioramento dell’efficienza del processo di internazionalizzazione. Come si possono supportare le aziende in questo tipo di operazioni? “La difficoltà principale non è solo quella di costruire un sito ma quella di creare la localizzazione, la lingua eccetera. Kleecks è multilingue e multicountry e si lavora da un’unica piattaforma a 360°, un vantaggio enorme”, ha continuato Medina. “Per sintetizzare, se si dovessero indicare i vantaggi di Kleecks si potrebbero condensare in ottimizzazione, conversione, velocità e riduzione dei costi”, ha precisato Reeve. Qualche cliente di Kleecks? “Siamo multisettoriali - ha risposto la manager -, dal fashion al finance, dall’arredamento al retail. Per dare un’idea di risultati: a livello tecnico con Kleecks si riscontra nell’immediato un x3 -x4 di velocità. Dal punto di vista del roi, vediamo aziende che passano da un 300% a un 500% e nel traffico organico vediamo che i nostri clienti crescono in media del 10-15% in pochissimo tempo”.
The Trade Desk, l’era dell’open web
L’attenzione di una delle tavole rotonde degli NC Digital Awards ha riguardato gli strumenti presenti sul mercato in grado di gestire l’acquisto di spazi adv all’interno dell’internet libero. Un universo frequentato dal 69% degli utenti globali e dall’88% degli utenti italiani (fonte: Nielsen). Il tema è stato approfondito da Mariano Di Benedetto, country manager The Trade Desk, la principale piattaforma globale di advertising technology che consente di gestire in tutta libertà e monitorare le campagne omnichannel all’interno dell’internet libero.

Prima domanda: che cosa chiedono le aziende a una media buying platform oggi per deliverare campagne pubblicitarie omnicanale e ‘intelligenti’? “Richiedono valore per i consumatori, per gli advertiser e per gli utenti”, ha risposto Di Benedetto. In poco tempo, The Trade Desk è riuscita a costruire partnership con le principali associazioni, al fine di costruire assieme innovazione e qualità del servizio con un focus sulla buy side, per meglio sviluppare una tecnologia che abiliti performance e acquisto degli spazi pubblicitari (Dsp). Si tratta di una realtà che sostiene il giornalismo di valore e tutti quei settori che generano qualità, consentendo inoltre di “Non bisogna concentrare la ricchezza nelle mani di pochi, ma ridistribuirla per fare evolvere il mondo digitale - ha sottolineato il manager -. I nostri algoritmi privilegiano inventory proprietarie. Questo ci consente di essere connessi con tutte le tecnologie disponibili (Amazon, Adobe, Disney, ecc, ndr), e di sviluppare per partner e clienti algoritmi specializzati per settori specifici”.
La piattaforma è interamente basata sull’internet aperto, permette di abilitare l’acquisto via programmatic e di poter dialogare liberamente con tutti i publisher e broadcaster del mondo. “Penso che sia davvero importante capire cosa rende The Trade Desk diverso da qualsiasi altro DSP del settore - ha precisato Di Benedetto -. I nostri elementi di differenziazione possono davvero essere incentrati su alcuni principi fondamentali: indipendenza e obiettività, reach e scalabilità, trasparenza (sui dati, costi delle funzionalità, le ottimizzazioni effettuate nella piattaforma, l’accesso ai dati, le prestazioni, ecc.), apertura e agilità”.

Attualmente, The Trade Desk risulta essere l’unico strumento che consente di gestire campagne omnicanale, integrando connected tv, digital Ooh, audio, desktop, mobile, ecc. su contenuti ‘iper’ qualitativi. “Cerchiamo di costruire rapporti di fiducia elevata, anche a livello video - ha concluso il manager -. E garantiamo la possibilità di qualsiasi misurazione unita alla costante innovazione, anche per dimostrare la necessità di far valutare ai clienti strade alternative, offrendo loro la possibilità di riequilibrare i budget destinati all’adv sull’open web per efficientarne i risultati”.
Davide Riva