Editoriale
Cappuccino & Cornetto. Al via le trimestrali dei grandi network: se non riuscite a dormire, fate finta.
Nella sua rubrica Marco Ferri riflette sugli effetti che i risultati trimestrali delle grandi agenzie provocano a chi le guida. La narcolessia della botton line aumenta, in misura inversamente porporzionale ai risultati del trimestre precedente. Quando si perdono soldi, si perdono neuroni. E uno l'orexina se la fa sotto.
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Dice: ma allora quello è pigro? No, il problema non è una pigrizia atavica, ma una malattia poco conosciuta e spesso non diagnosticata: la narcolessia della botton line, cioè della riga sotto la quale si scrivono le previsioni del prossimo trimestre.
Nei casi normali, si stima che ne siano colpiti circa 2-5 individui su 10mila. Pare che la causa sia la perdita di poche migliaia di neuroni dell'ipotalamo che porterebbe alla drastica riduzione di una molecola, l'orexina, cruciale per la regolazione dell'equilibrio tra sonno e veglia.
Ma se il soggetto in questione è il Ceo di una agenzia di pubblicità italiana, la percentuale aumenta, in misura inversamente porporzionale ai risultati del trimestre precedente. Quando si perdono soldi, si perdono neuroni. E uno l'orexina se la fa sotto.
Quelli ti chiedono di più e tu devi cercare di convincerli a dargli di meno. Quando parla lui, tu fa finta di dormire. Quando parli tu, lui sonnecchia. Nel frattempo, i neuroni di entrambi evaporano.
Mi viene in mente la storiella del pugile suonato, che chiese all'allenatore: "Come sto andando?". E quello, quando ormai la campana dell'ultimo round era già stata fatta suonare, e l'invito "fuori i secondi" già scandito, gli rispose: "Vai forte, se lo ammazzi, pareggiamo". Beh, buona giornata.