Editoriale

Cappuccino & cornetto. Dall'interpretazione dei sogni all'incubo dei segni

Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette sulla ricorrenza del 150/mo anniversario della nascita di Sigmund Freud, che tante soddisfazioni ci ha dato nella vita, soprattutto spiegandoci l'origine delle nostre frustrazioni. "Chissà cosa ne avrebbe pensato il dottor Freud. O della vicenda Sorrell vs Benatti e i sussurrati gossip 'rosa'".

Giustamente Vienna quest'anno ricorda il 150/mo anniversario, che cade il 6 maggio, della nascita di Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi. Secondo le intenzioni ufficiali, la ricorrenza servirà ad aiutare il pubblico a ripercorrere lo sviluppo del pensiero di Freud.

Avvicinarsi alla sua opera con l'aiuto dei suoi più famosi casi clinici pare sia l'obiettivo di una serie di manifestazioni pubbliche organizzate dalle due società psicoanalitiche di Vienna, in sette sessioni diverse, che si svolgeranno fino alla fine dell'anno. Della cosa dovremmo essere tutti grati a chi vuole celebrare Freud, che tante soddisfazioni ci ha dato nella vita, soprattutto spiegandoci l'origine delle nostre frustrazioni. Potrebbe essere utile anche a spiegare l'origine della singolare e recente polemica tra Austria e Italia circa gli abitanti di nazionalità italiana ma di lingua tedesca, che da noi chiamiamo altoatesini, mentre loro si considerano sudtirolesi. Forse si tratta di un lapsus nazionalistico, di sapore austo-ungarico che ha preso d'un tratto il nuovo governo austriaco.

Insomma, più che la politica, la questione parrebbe psicoanalitica. Né più né meno come le dichiarazioni, rese durante l'ennesima apparizione televisiva del nostro capo del governo, il quale ha dichiarato che lui odia andare in tv. Chissà cosa ne avrebbe pensato il dottor Freud. O, infine, della vicenda Sorrell vs Benatti e i sussurrati gossip "rosa". La domanda è: possibile che in 150 anni, si sia un po' tutti rimasti prigionieri di Totem e Tabù? Beh, buona giornata.