Editoriale

Cappuccino & Cornetto. Il Ceo di Palazzo Chigi

Nella sua rubrica Marco Ferri riflette sulle pressioni a cui sottoposti i Ceo nostrani.  "E la minaccia, sempre meno velata, di essere rimossi per venire sostituiti da manager più giovani e dinamici incombe, come la famigerata spada di Damocle, a ogni meeting internazionale. Che, mutatis mutandis, è esattamente quello che sta succedendo al Ceo di Palazzo Chigi".
Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, Angela Merkel e Nikolas Sarkozy vorrebbero mettere sotto pressione Silvio Berlusconi al prossimo vertice europeo anticrisi.

Contemporaneamente, il quotidiano tedesco Handelsblatt riferisce quanto affermato dal commissario economico dell'Ue Olly Rehn, secondo cui: ''L'Italia deve sgombrare il campo da ogni dubbio sulla sua politica fiscale''. Non solo.

Si apprende anche che la Commissione Ue "prende nota dello slittamento del decreto sviluppo in Italia e chiede al governo di finalizzare con la massima urgenza forti misure per la crescita": lo avrebbe detto proprio il portavoce del Commissario Ue agli Affari Economici Olli Rehn.

In epoca di presentazione dei risultati del terzo trimestre, possiamo immaginare che questa scena stia succedendo, più o meno con le stesse parole, in tutte agenzie di pubblicità che fanno parte di network globali.

Non c'è network, infatti, in cui non si mettano sotto pressione i Ceo nostrani perché taglino più costi e spingano con più energia verso una sostanziale crescita dei fatturati. E la minaccia, sempre meno velata, di essere rimossi per venire sostituiti da manager più giovani e dinamici incombe, come la famigerata spada di Damocle, a ogni meeting internazionale.

Che, mutatis mutandis, è esattamente quello che sta succedendo al Ceo di Palazzo Chigi. Beh, buona giornata.