Editoriale
Cappuccino & cornetto. Il Teflon fa male, siamo fritti
Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette sulla possibilità che il teflon sia cancerogeno. "Forse non tutti sanno che l'utilizzo del Teflon pare abbia origini militari: vi si rivestivano le pallottole dei mitraglatori, di modo da procurare, oltre alla ferita, anche una setticemia letale, ovunque il proiettile si infilasse nel corpo umano. Evidentemente, anche in tempo di pace il Teflon non rinuncia alla sua vocazione mortifera".
Attenzione al Teflon: potrebbe
essere cancerogeno. Le padelle antiaderenti fininiscono sotto accusa da parte
dell' l'Enviromental Protection Agency (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente
in Usa) ha chiesto alla aziende produttrici della sostanza incriminata di
ridurre le emissioni del 95% entro il 2010. In prima fila, la storica DuPont,
responsabile dell'invezione e commercializzazione del Teflon, la 3M, fabbricante
originale del PFOA, insieme ad altre sei compagnie.
L'obiettivo è quello di arrivare alla completa eliminazione delle emissioni di PFOA nel 2015. La possibile pericolosità dell'acido perflourottanoico è stata denunciata in più occasioni: gli studi sono stati effettuati sempre su animali, ma nessuna ricerca ha mai dimostrato la minaccia per l'uomo. La stessa 3M ha riscontrato danni al fegato e problemi riproduttivi nei topi esposti ad alti livelli di PFOA. Sotto accusa erano finite le esalazioni chimiche.
Qualche anno fa la DuPont ha dovuto risarcire di 85 milioni di dollari i residenti delle zone vicine ai suoi stabilimenti in Ohio e West Virginia per inquinamento ambientale. La causa, indetta dall'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, riguardava l'utilizzo dell'acido perfluorottanoico nei processi di produzione del Teflon, e non i rischi legati al suo uso. Nell'ultimo mese, inoltre, la DuPont ha versato altri 16,5 milioni di dollari all' Agenzia in questione per i dati di una ricerca sul citato composto. Ora l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente vuole andare fino in fondo, e si dice intenzionata studiare gli effetti del PFOA sull'uomo. Secondo i dati ufficiali, la sostanza incriminata può rimanere nel corpo umano per circa quattro anni, ed è stata trovata in piccole quantità nella grande maggioranza delle persone.
L'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente ha già dettato i tempi della sua azione di prevenzione: le aziende dovranno ridurre le emissioni dal 31 ottobre prossimo, sotto i rigidi controlli. Un duro colpo per i produttori chimici: la DuPont fa sapere che, dall'entrata in vigore del provvedimento, le vendite dei suoi prodotti potrebbero subire perdite di circa 1miliardo di dollari l'anno.
Forse non tutti sanno che l'utilizzo del Teflon pare abbia origini militari: vi si rivestivano le pallottole dei mitraglatori, di modo da procurare, oltre alla ferita, anche una setticemia letale, ovunque il proiettile si infilasse nel corpo umano. Evidentemente, anche in tempo di pace il Teflon non rinuncia alla sua vocazione mortifera. Quando arrivarono in Italia, le padelle al Teflon furono salutate come un innovazione fantastica: non si attaccava il cibo e si lavavano senza fatica. Ricordo una memorabile campagna pubblicitaria di Luigi Montaini, allora direttore creativo della mitica CPV: si vedeva un uomo che affiggeva un manifesto che ritraeva una padella con due belle uova all'occhio di bue. Una volta incollato il poster, le uova scivolavano via dalla padella. Semplice, efficace, spettacolare come la buona pubblicità dovrebbe sempre essere. Grande Luigi. Questa notizia è un brutto colpo per tutte le padelle. Siamo fritti: adesso uno non si può neanche fare due uova in santa pace.
Beh, buona giornata