Editoriale

Cappuccino & Cornetto: La creatività, sotto lo stesso cielo europeo

Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette sul delirio d'impotenza dell'Europa e dell'Italia le cui idee creative hanno difficoltà a varcare i confini nazionali: "la nostra pubblicità è arretrata, paurosa, provinciale, autoreferenziale. Sembra destinata solo ad andare in tv, ma è una tv a circuito chiuso".

I trattati economici non hanno costruito l'Europa. La moneta unica non ha costruito l'Europa. La libera circolazione delle merci non ha costruito l'Europa. Neanche il passaporto europeo ha costruito l'Europa.

L'Europa si è allargata a 25 ma è spaesata, divisa, diffidente. Anche le idee creative sembrano trovare ostacoli a varcare i confini italiani: la nostra pubblicità è arretrata, paurosa, provinciale, autoreferenziale. Sembra destinata solo ad andare in tv, ma è una tv a circuito chiuso. La nuova costituzione o è passata inosservata o è stata bocciata. L'Europa è guardinga nei confronti di Cina e India, allo stesso tempo supina nei confronti degli Usa, dipendente dall'energia fornita della Russia. La guerra al terrorismo, ha spaccato l'Europa: ha tirato dentro i teatri di guerra eserciti nazionali europei, tra la poca convinzione dei governi e l'opposizione delle opinioni pubbliche, opposizione ignorata e brutalizzata dalla più sfacciata propaganda guerrafondaia..

Nell' ultimo viaggio, con l'arroganza che contraddistingue l'Amministrazione Bush, gli Usa hanno vanificato il G8, con la stessa facilità con la quale hanno imposto agli europei lo Scudo Spaziale, col rischio sempre più concreto di trascinare l'Ue in una nuova Guerra Fredda contro la Russia di Putin. L'Europa è divisa, scontenta, frastornata, confusa: sorride debolmente al digrignare dei denti di Bush e Putin, sperando in una qualche benevolenza, ma è cattiva e intollerante con i migranti.

L'Europa è in pieno delirio di impotenza. Se ne accorto Wim Wenders, di cui conosciamo amche bei lavori in pubblicità, con la lucidità tipica di chi sa cos'è la cultura e quanto la cultura può fare per i popoli, le nazioni, dunque per i continenti: «L'Europa non ha bisogno di un'anima, né di altri strumenti di unificazione economica, l'Europa ha bisogno di nuove immagini», ha affermato il regista tedesco, secondo quanto pubblica il quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau. «Per trasmettere l'idea del progetto europeo - secondo Wenders - la Commissaria Ue alla Comunicazione, Margot Wallstroem, dovrebbe usare la lingua delle fotografie, dei nuovi film, quella lingua europea che tutti possono capire al di là delle differenti parlate».

Il regista tedesco era pochi giorni fa ad Heiligendamm, dove si è svolto il vertice annuale G8, per girare il suo cortometraggio per il progetto «8» (otto corti per gli otto obiettivi contro la povertà da raggiungere entro il 2015).

«Nei campi dei manifestanti contro il G8, i clown spagnoli, i critici francesi della globalizzazione smarriti tra i boschi e il reporter bavarese che cercava di correggere le bandiere della pace italiane, pensando che ci fosse un errore sulla parola `peacè (straordinaria lezione all'esterofilia tutta italiota, n.d.R.): quella per me era Europa, gente sotto uno stesso cielo» ha detto Wenders.

Bisognerebbe dargli retta e farlo in fretta: perché il cielo sopra Berlino è lo stesso cielo sopra Roma, Madrid, Parigi, Londra. Ed lo stesso cielo del sud Italia, dell'est Europa, del Mare del Nord. Se invece che ficcare la testa dentro la sabbia delle nostre piccole miserie politiche, alzassimo il naso al cielo ci riempiremmo gli occhi di quelle immagini ci cui parla Wenders. E scacceremmo per sempre dalla nostra testa l'idea che ci possiamo permettere di lasciare guidare le nostre esistenze da chi fa del cielo corridoi militari e prepara guerre stellari. Franco Moretti è diventato presidente dell'Art directors club of Europe.

Franco vogliamo guardare anche noi il cielo sopra la creatività in pubblicità? Beh, buona giornata.