Editoriale

Cappuccino & cornetto. Non c'è che dire

Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette  su alcuni cortocircuiti della comunicazione dei nostri tempi. "Ti telefonano per dire che ti telefoneranno, ti scrivono per dire che ti scriveranno, dicono in tv che non li lasciano parlare in tv".

Il mondo comunica così tanto che spesso non ha niente da dire, se non dire che sta per dire qualcosa o dire che non gli lasciano dire quello che voleva dire. E' capitato a tutti essere invitati in riunioni che servivano solo a convocare un'altra riunione. O ricevere telefonate che preannunciavano un'altra telefonata. Recentemente ho ricevuto una e-mail che mi preannunciava che avrei ricevuto una e-mail che dopo mi avrebbe spiegato tutto. La politica in questo è diventata maestra, tanto più in campagna elettorale. Si leggono comunicati stampa in cui Tizio dice che lui, Tizio, dirà qualcosa domani. E si chiede il parere di Caio sul fatto che Tizio domani parlerà.

Non è raro scoprire che ci sono quellli che vanno in tv a dire che loro in tv non vengono mai invitati. L'altro giorno il capo della coalizione del governo uscente è uscito da una trasmissione tv prima del previsto. Ha detto che non lo lasciavano dire. L'ho visto su Rete 4, domenica nel tardo pomeriggio. Negli ultimi fotogrammi della registrazione della querelle si sono sentite le parole della conduttrice che diceva: "Presidente, lei non conosce le regole del giornalismo". Stacco. Parte uno spot di una famosa acqua minerale. La voce femminile recita con tono allegro: "Avete anche voi un uomo che vi sta sullo stomaco?". Chissà se Emilio Fede se ne è accorto. Neanche Blob avrebbe potuto fare una cattiveria simile. Roba da Arbore e Boncompagni all'epoca della mitica trasmissione radiofonica "Alto gradimento".

Tempi bizzarri quelli della comunicazione di massa: la realtà, non riuscendo più a superare la fantasia, la imita, la copia, la scimmiotta. E' come per la famosa teoria secondo la quale il medium è il messaggio. Tutti la ripetono, ma nessuno ha ancora capito che vuol dire. E quindi, forse proprio per questo, ti telefonano per dire che ti telefoneranno, ti scrivono per dire che ti scriveranno, dicono in tv che non li lasciano parlare in tv.

Beh, buona giornata.