Editoriale

Cappuccino & cornetto. Scene di lotta di classe per cani

Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette sulla notizia secondo cui anche i cani si esprimerebbero con accenti 'regionali'. "Se fosse vero, bisognerà istituire scuole di lingue per cani: così un bracco italiano potrà farsi capire da un setter inglese, il quale a sua volta potrà comunicare con un pastore tedesco. Chissà poi se un levriero afghano abbaia in arabo".

Bizzarrie promozionali. In occasione della ripubblicazione di 'Lilly e il vagabondo', della Disney, è stata resa nota in Gran Bretagna una a dir poco bizzarra ricerca sui cani. Parrebbe che, come i padroni, anche i cani britannici abbiano un 'accento' nel loro abbaiare diverso a seconda della zona del paese dove abitano. E' quanto afferma una ricerca del Centro per il comportamento canino della Cumbria. Per compiere la singolare ricerca, riferisce il Daily Mirror, ai proprietari di cani è stato chiesto di lasciare un messaggio su una segreteria telefonica con la voce del padrone e il latrato del cane. I suoni raccolti sono stati poi esaminati dagli esperti. "Sembra che i cani abbiano la propensione a imitare gli accenti più forti e marcati, piuttosto che quelli più morbidi - dice Tracey Gudgeon, del centro canini della Cumbria - E' il loro modo di stabilire un legame con il padrone".

L'idea della ricerca è nata in occasione della ripubblicazione del classico cartone animato Disney 'Lilly e il vagabondo', che avviene in questi giorni nel Regno Unito. E proprio pensando alla nobile Lilly, i ricercatori dicono che alcuni cani hanno un accento "da alta società", esattamente come la cagnetta del cartone animato. Si tratta di scene di lotta di classe tra cani di città e di periferia, oppure di una bufala in piena regola? Per quanto uno si sforzi, è difficile immaginare che si possa distinguere l'accento del latrare del pastore maremmano dall'abbaiare in dialetto del mastino napoletano. Se fosse vero, bisognerà istituire scuole di lingue per cani: così un bracco italiano potrà farsi capire da un setter inglese, il quale a sua volta potrà comunicare con un pastore tedesco. Chissà poi se un levriero afghano abbaia in arabo. E se, invece, la smettessimo di essere così scioccamente antropocentrici?

Beh, buona giornata.