Editoriale

Cappuccino & Cornetto. Se la pubblicità italiana uccide i giovani, uccide se stessa

Nella sua rubrica Marco Ferri riflette sul recente appello del Presidente della Repubblica a prestare ascolto alle pressanti richieste provenienti dal mondo giovanile e fornire risposte concrete a generazioni di studenti che troppo spesso vedono ostacolato il percorso di crescita personale e professionale. "Quanto tempo pensiamo ancora di avere a disposizione per fare orecchie da mercante a codeste parole?".  
Il Presidente della nostra Repubblica ha detto che bisogna "prestare ascolto alle pressanti richieste provenienti dal mondo giovanile e fornire risposte concrete a generazioni di studenti che troppo spesso vedono ostacolato il percorso di crescita personale e professionale e vanificate la fiducia e la speranza che hanno motivato il loro impegno nello studio e nella ricerca".

Far finta che questo non riguardi il mondo della pubblicità italiana sarebbe ed è sbagliato. I ragazzi e le ragazze che si sono affacciati alle varie professioni della comunicazione commerciale vivono momenti drammatici: faticano troppo ad inserirsi, e quando ci riescono vengono sottoposti all'umiliazione di condizioni contrattuali, che definire precarie è un semplice luogo comune, perché non tiene conto che la maggior parte di loro guadagnano meno dei camerieri che servono l'happy our, nel bar vicino all'agenzia. Sia detto con tutto il rispetto del mondo per ragazzi che lavorano nei bar, che spesso lo fanno per arrotondare le spese che sostengono per studiare. Che però poi succede che il gatto si morde la coda: lavoro la sera per mantenermi gli studi. Poi trovo un impiego dal quale a fine mese ricavo meno di quello che quadagnavo quando studiavo, sperando di trovare lavoro.

Ha detto ancora il presidente Napolitano: "è essenziale promuovere l'innalzamento degli standard formativi e valorizzare le migliori energie intellettuali e creative. Soltanto investendo su tali priorità sarà possibile superare le attuali difficoltà di ordine economico e sociale ed affrontare efficacemente le grandi sfide del nostro tempo". Quanto tempo pensiamo ancora di avere a disposizione per fare orecchie da mercante a codeste parole? Se la pubblicità uccide i giovani, uccide se stessa. Beh, buona giornata.