Editoriale

Cappuccino & Cornetto. Tristotto alla milanese

Nella sua rubrica quotidiana Marco Ferri riflette su una nota campagna pubblicitaria di un marchio di riso. "Ai chicchi di riso potrebbe succedere la sventura di vedere gli spot di una nota casa italiana, di cui un noto testimonial è omonimo".

Pare che i chicchi di riso abbiano le orecchie. Le piante di riso sono in grado di 'udire' la musica: è quanto afferma una equipe di scienziati della Corea del Sud. I ricercatori hanno suonato in una risaia 14 pezzi di musica classica e hanno così scoperto che certe frequenze tra 125 e 250 hertz rendevano più attivi determinati geni.

In futuro, sostengono, gli agricoltori potrebbero utilizzare i suoni per attivare o disattivare determinati geni, un'alternativa più economica e ecologica all'uso di sostanze chimiche. Facciamo finta che sia vero, anche perché risaie e risate potrebbero anche non andare d'accordo. C'è, infatti, da augurarsi che non si arrivi a scoprire che oltre che le orecchie magari i chicchi di riso possano anche avere i geni della vista.

Gli potrebbe succedere la sventura di vedere gli spot di una nota casa italiana, di cui un noto testimonial è omonimo. Smetterebbero subito di fare riso. Diventerebbero tristi, come noi ogni volta che ci tocca vederlo passare in tv. E invece che risotto, nel menu dei ristoranti si dovrà scrivere "tristotto alla milanese". Beh, buona giornata.