Editoriale

Cappuccino & cornetto. Tua sorella

Nella sua rubrica quotidiana, Marco Ferri riflette sulla testata data da Zidane a Materazzi, durante la finale dei Mondiali. "Magia della televisione in mondo visione: la testata di Zidane è già passata alla storia come il simbolo di Germany 2006. E' diventata icona. Come se la finale fosse stata una puntata qualsiasi di una reality show qualsiasi".

Come ragazzini problematici, piccoli bulli di periferia, attaccabrighe da campetto spelato di periferia. Ecco dunque come è andata alla finale dei Mondiali, di fronte a un miliardo e mezzo di telespettatori, di fronte a al Segretario Generale dell'Onu, ai Capi di stato francese e italiano, di fronte al capo del governo del Sud Africa, paese che ospiterà i prossimi mondiali di calcio, di fronte al Cancelliere tedesco, a mister Kissinger e all'ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton: una testata sul torace, per via di un presunto insulto alla sorella di Zidane, dopo una strattonata alla maglietta.

Magia della televisione in mondo visione: la testata di Zidane è già passata alla storia come il simbolo di Germany 2006. E' diventata icona. Come se la finale fosse stata una puntata qualsiasi di una reality show qualsiasi. E quell'espulsione una normale "nomination". Zidane come Taricone, come Pappalardo, er Mutanda; Zidane e Materazzi come le due sciagurate che si strappavano i capelli sull'Isola dei famosi.

Tutto purché si faccia sensazione, share, audience. Peti, sputi, corna, copule e capocciate: che spettacolo televisivo. I campionati mondiali di calcio sono stati un grande evento sportivo? Hanno esaltato lo spirito olimpico della fratellanza tra i popoli? I campionati mondiali di calcio sono stati un fattore di coesione nazionale in un contesto internazionale, uno spettacolo gratificante per i valori democratici occidentali, una competizione atletica emozionante, leale, epica? Il calcio ha dimostrato di essere un gran bel gioco? Tua sorella.

Beh, buona giornata.

marco.ferri@loweworldwide.com