Editoriale
Cappuccino & cornetto. Tua sorella
Come ragazzini problematici, piccoli bulli di
periferia, attaccabrighe da campetto spelato di periferia. Ecco dunque come è
andata alla finale dei Mondiali, di fronte a un miliardo e mezzo di
telespettatori, di fronte a al Segretario Generale dell'Onu, ai Capi di stato
francese e italiano, di fronte al capo del governo del Sud Africa, paese che
ospiterà i prossimi mondiali di calcio, di fronte al Cancelliere tedesco, a
mister Kissinger e all'ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton: una
testata sul torace, per via di un presunto insulto alla sorella di Zidane, dopo
una strattonata alla maglietta.
Magia della televisione in mondo visione: la testata di Zidane è già passata alla storia come il simbolo di Germany 2006. E' diventata icona. Come se la finale fosse stata una puntata qualsiasi di una reality show qualsiasi. E quell'espulsione una normale "nomination". Zidane come Taricone, come Pappalardo, er Mutanda; Zidane e Materazzi come le due sciagurate che si strappavano i capelli sull'Isola dei famosi.
Tutto purché si faccia sensazione, share, audience. Peti, sputi, corna, copule e capocciate: che spettacolo televisivo. I campionati mondiali di calcio sono stati un grande evento sportivo? Hanno esaltato lo spirito olimpico della fratellanza tra i popoli? I campionati mondiali di calcio sono stati un fattore di coesione nazionale in un contesto internazionale, uno spettacolo gratificante per i valori democratici occidentali, una competizione atletica emozionante, leale, epica? Il calcio ha dimostrato di essere un gran bel gioco? Tua sorella.
Beh, buona giornata.