Editoriale

Cappuccino & Cornetto. Walter Lurzer è morto

Nella sua rubrica Marco Ferri riflette sulla scomparsa del grande pubblicitario, di cui in Italia nessuno ha parlato. "Quando ci si scorda di uomini colti e intelligenti come Walter Lurzer si uccide a tradimento la cultura del nostro mestiere. Qualcuno dirà: non è colpa mia, non lo sapevo. Deve essere uno di quelli che spera di essere pubblicato da Lurzer's Archive senza sapere neanche chi è stato Walter Lurzer".
Poco meno di una settimana fa, giovedì 14 aprile a Salisburgo, sua città natale, Walter Lurzer è morto. Sì, proprio lui, il Lurzer di Lurzer's Archive. Aveva 68 anni e soffriva di un male brutto e cattivo, che oggi fa soffrire anche noi che quel maledetto male ce lo ha portato via.

Mi diceva Fritz Tschirren, decano degli art director in Italia, che Michael Conrad, amico e collega di Lurzer quasi piangeva, quando il giorno dopo, cioè venerdì gli ha telefonato la triste notizia.

Walter Lurzer e Michael Conrad fondarono la mitica agenzia Lurzer, Conrad che fu a lungo il punto di riferimento della migliore pubblicità tedesca negli Anni Settanta. Prima di incontrarsi con Conrad, Lurzer fu copy writer in McCann Erickson, poi fondò nel 1972 la TBWA a Francoforte. Con Conrad, anch'egli copy writer, Lurzer tracciò la strada della migliore pubblicità tedesca che riuscì a varcare i confini della Repubblica federale, tanto da farsi notare dai grandi network americani.

Fu così che nel 1980 l'agenzia Lurzer, Conrad si fuse con la Leo Burnett. Ben presto Micheal Conrad divenne Worldwide Chief Creative Officer, mentre Walter Lurzer si dedicò alla creazione della più importante e prestigiosa rivista di creatività pubblicitaria del mondo.

Lurzer's Archive, pubblicazione nata nel 1984, è presto diventata non solo il modo più aggiornato per misurare la migliore creatività prodotta in tutto il mondo, prima ancora che il mondo si scoprisse 'globale', ma soprattutto diventò la meta ambìta di ogni creativo sparso nel mondo: essere pubblicati su Lurzer's Archive è stato, è e sarà sempre importante come vincere un premio internazionale.

Alla fine degli Anni Ottanta, Walter Lurzer fonda Lowe Lurzer a Francoforte e a Dusseldorf, riuscendo a dare lustro al network Lowe, nel quale in quegli stessi anni entrarono a far parte, a Milano, Emanuele Pirella e Michele Goettsche. Negli anni successivi, dal 1990 al 2010, Walter Lurzer si dedicò all'insegnamento, come docente presso l'Università di Arti Applicate di Vienna.  Membro onorario dell'Art Director Club tedesco e del Club Creativo Austria, nel 2009 è entrato nella Hall of Fame della pubblicità tedesca.
Poco meno di una settimana fa è scomparso un gigante della pubblicità tedesca, europea, mondiale. La notizia, riportata dalla stampa tedesca e austriaca, ma anche nel blog ufficiale della Leo Burnett, oltre che dagli studenti e dai docenti dell'Università di Arti Applicate di Vienna è di quelle che intristiscono. Ma ciò che contribuisce alla
tristezza è che in Italia nessuno si sia accorto della scomparsa di Walter Lurzer. È un peccato. Neppure l'Art directors club italiano, di cui Fritz Tschirren fu fondatore e primo presidente.

Ma forse, più che un peccato è un delitto: quando ci si scorda di uomini colti e intelligenti come Walter Lurzer si uccide a tradimento la cultura del nostro mestiere. Qualcuno dirà: non è colpa mia, non lo sapevo. Deve essere uno di quelli che spera di essere pubblicato da Lurzer's Archive senza sapere neanche chi è stato Walter Lurzer.