Editoriale
Cappuccino e Cornetto. L'importanza del cervello in pubblicità
Nella sua rubrica Marco Ferri riflette sul 'neuro-marketing', ovvero sulle nuove strategie di marketing basate sullo studio del cervello dei consumatori. "La scoperta creerebbe problemi se si applicasse ai CEO delle agenzie di pubblicità. Anche sottoponendoli a risonanza magnetica risulterebbe impossibile capire il motivo per cui hanno ridotto la pubblicità italiana alla stregua di uno straccio per pavimenti".
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Questo è possibile perché con la risonanza magnetica si può vedere in tempo reale come il cervello reagisce a un dato stimolo. Su questo principio si fonda anche un nuovo studio americano: se il cervello di una persona reagisce intensamente a uno stimolo legato al cibo significa che quella persona è molto interessata al cibo, ha cioè un forte desiderio di mangiare e c'è da aspettarsi che ingrasserà nell'immediato futuro.
La scoperta creerebbe, però, problemi se si applicasse ai CEO delle agenzie di pubblicità. Anche sottoponendoli a risonanza magnetica risulterebbe impossibile capire il motivo per cui hanno ridotto la pubblicità italiana alla stregua di uno straccio per pavimenti.
Il neuro-marketing sembrerebbe una tecnica troppo avanzata. Per avere una spiegazione circa i loro comportamenti attuali sembrerebbero bastare le antiche tecniche utilizzate dai reparti di neuro-deliri. Beh, buona giornata.