Editoriale
Cappuccino&Cornetto. Interattività, la superstizione del futuro
Nella sua rubrica Marco Ferri riflette su quanto, nel mutato contesto socio-economico, siano necessarie le nuove idee. "Non è tanto una questione di strumenti, ma di nuove idee. Capaci di adattarsi a nuovi veicoli, ma proprio per questo neutre rispetto ai media, e dunque più forti, immediate, promettenti, efficaci. Che è esattamente quello che manca alle agenzie di pubblicità, soprattutto in Italia".
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Dunque il dialogo, la comunicazione a due o più voci, ha senso, e dunque effetto, solo se inserito in un preciso contesto.
Di fronte alla grande crisi che sta attraversando la comunicazione, sia quella editoriale che quella commerciale, che porta con sé la grande depressione della raccolta pubblicitaria e dunque dei fatturati delle agenzie, si sente spesso sostenere una grossa sciocchezza: dobbiamo diminuire le attività dell’advertising classico a favore dei new media. E’ una sciocchezza perché induce a pensare che il problema sia nei mezzi invece che nei contenuti.
Se, per via della crisi è cambiato il contesto socio-economico, è cambiato per forza di cose il contesto in cui comunicare prodotti, servizi e imprese. Non è tanto una questione di strumenti, ma di nuove idee. Capaci di adattarsi a nuovi veicoli, ma proprio per questo neutre rispetto ai media, e dunque più forti, immediate, promettenti, efficaci. Che è esattamente quello che manca alle agenzie di pubblicità, soprattutto in Italia. Meno manager, più creativi? 'Vabbè, t’ho detto tutto'. Beh, buona giornata.