Editoriale
Cappuccino e cornetto. Non ci resta che una grattatina
Il signor Gil Yosipovitch del Wake Forest University
Baptist Medical Center, a Winston-Salem (USA) ha pubblicato sul
Journal of Investigative Dermatology una inestimabile scoperta:
grattarsi fa bene. Secondo lo studioso quando ci grattiamo si spengono due aree
del cervello, una associata alle esperienze sensoriali spiacevoli, l'altra
associata ai ricordi; ma contemporaneamente si attiva la corteccia prefrontale,
centro degli atti compulsivi.
Lo studio svela il perché si prova piacere e sollievo quando si sfrega la pelle: grattarsi elimina le emozioni negative indotte dal prurito. Inoltre la sfregatura attiva la corteccia prefrontale, coinvolta nei comportamenti compulsivi, spiegando perché grattarsi è un'azione cui non si può resistere. C'è stato pure un bell'esperimento: gli esperti hanno osservato con la risonanza magnetica per immagini l'attività del cervello di 13 volontari sani mentre con una spazzolina, a ripetizione ed intervalli di 30 secondi, sfregavano loro la pelle della gamba. Vi lascio immaginare la scena. E' emerso che sfregando la pelle, quanto più i volontari dicevano di provare piacere dalla 'grattatina', tanto più si riduce l'attività della corteccia cingolata anteriore e posteriore, legate a sensazioni spiacevoli e memoria rispettivamente. Molto bene.
Allora da oggi in poi, compriamoci una spazzolina e quando il cliente vuole il marchio più grande, diamoci una grattatina su una gamba. Non si riesce a disciplinare correttamente le gare tra agenzie di pubblicità? Spazzolina-grattatina. Non riesci a fare una bella campagna? Spazzolina-grattatina. Non riesci a negoziare avere un fee decente? Spazzolina-grattatina. Alla fine della giornata avrai la gamba un poco arrossata. Però, che soddisfazione: spazzolina-grattatina. E chi si è visto si è visto. Beh, buona giornata.