Editoriale

Cappuccino&Cornetto. Se l'8 marzo cominciasse da oggi 9 marzo e durasse tutti gli anni a venire?

Nella sua rubrica, Marco Ferri riflette sull'idea bacchettona di regolamentare l'uso in pubblicità del corpo femminile. "E' un'idea molto ipocrita, dunque inconcludente. La politica, la religione, la moda, l'informazione, tra cui spicca la tv, soprattutto quella gossipara hanno attribuito proditoriamente un ruolo subalterno alle donne. Quello che fa la pubblicità è semplicemente registrare il senso comune. Cambiamo il senso comune, cambieremo la pubblicità. Vogliamo cominciare da oggi?".
Pare che il fiore-simbolo della Festa delle Donne, la mimosa, può' scatenare prurito nasale, far starnutire, e suscitare reazioni di fastidio. Ma sembra che basterebbe tenersi a qualche metro di distanza per superare indenni la prova dell'8 marzo, 'senza timori di allergizzarsi'. Perchè, come spiega Gennaro D'Amato, direttore Unita' operativa complessa di Malattie Respiratorie e Allergiche del Cardarelli di Napoli, il polline di questo fiore è molto grande e non vola facilmente con le correnti aeree. Come dice lo scienziato, basta tenersi almeno un metro di distanza da atteggiamenti pruriginosi nei confronti delle vostre colleghe, e l'allergia all'uguaglianza, la parità, il rispetto di genere passa subito. Così come potrebbe passare del tutto l'idea bacchettona di regolamentare l'uso in pubblicità del corpo femminile. Perché è un'idea molto ipocrita, dunque inconcludente. La politica, la religione, la moda, l'informazione, tra cui spicca la tv, soprattutto quella gossipara hanno attribuito proditoriamente un ruolo subalterno alle donne. Quello che fa la pubblicità è semplicemente registrare il senso comune. Cambiamo il senso comune, cambieremo la pubblicità. Vogliamo cominciare da oggi? Beh, buona giornata.