Editoriale

Il Naso Fuori. Non basta più cambiare canale, bisogna cambiare la tv

Pubblichiamo il nuovo intervento di Marco Ferri . Tema della settimana: la fuga degli spettatori dalla tv. "La realtà è che così come è oggi la nostra tv, pubblica e commerciale, delude gli spettatori e tradisce le aspettative degli inserzionisti pubblicitari. Il duopolio si è avviluppato su se stesso".

Secondo i dati Auditel, Circus di Canale 5 è andato intorno al 17 per cento, Miss Italia di RaiUno al 21. Poco, pochissimo. Pare che quelli che si occupano di tv non riescano a crederci. Il fatto è che sembra che il pubblico rifiuta molto più di prima di essere passivo spettatore delle scelte dei palinsesti, infarciti di reality show. E quello che appare è che la nuova stagione dei reality in onda per ora è un fiasco.

Secondo Dipollina di Repubblica, mentre "domenica una buona fiction di Italia 1 (Doctor House) aveva battuto sia Bonolis che il reality della Parietti, lunedì è stata una serata d´ecatombe, la gente ha cercato rifugio ovunque: perfino nella milionesima replica del Marchese del Grillo con Alberto Sordi, su La7, volato quasi al 6 per cento, un risultato altissimo per la rete." Insomma, i reality che non vanno, come dimostra "Unan1mous" con la De Filippi che è stato portato a conclusione in fretta e furia; Bonolis o Parietti non tirano più la carretta come una volta. Se alla Rai sono un poco frastornati, a Mediaset sono più scaltri, e diffondono solo i dati d'ascolto della fascia 15-64 anni. Ma questo non salva sempre la situazione degli ascolti, che sono in fuga. Secondo Dipollina, la sensazione più diffusa è che in tv non c'è niente da vedere.

La realtà è che così come è oggi la nostra tv, pubblica e commerciale, delude gli spettatori e tradisce le aspettative degli inserzionisti pubblicitari. Il duopolio si è avviluppato su se stesso. Così, se i nodi tardano a venire al pettine, cioè tarda la riforma del sistema televisivo italiano, capace come dovrebbe di permettere l'ingresso di nuovi soggetti, succede che il pettine viene ai nodi, cioè la fuga degli ascolti diventa la giusta e sacrosanta punizione per una tv che sta perdendo il contatto con la realtà. Il ministro Gentiloni ha promesso una nuova legge entro Settembre. Sarà terreno di scontro tra maggioranza e opposizione. Cioè tra rendite di posizione, che si annidano sia in Rai che a Mediaset e necessità di cambiare le regole del gioco. La necessità di un deciso cambio di direzione non è solo più una necessità della politica, dei cittadini, del pubblico: coincide con l'interesse del mercato televisivo. Incredibile, ma vero.

marco.ferri@loweworldwide.com