Editoriale
Lettere al Direttore, Facchetti: Le RP al centro dell'evoluzione
Dal presidente di Assorel, Beppe Facchetti, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
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Caro Salvatore,
Ho visto il tuo stimolante articolo (‘Crap Adv, il nemico è tra di noi’ del 9/6/2011, vedi correlata) che prende spunto dalla finta campagna di AssoComunicazione. Insieme alla recente intervista di Sassoli de Bianchi, le notizie - sempre importanti e stimolanti - che dai ai tuoi lettori, mi sembrano molto utili per capire gli ultimi comportamenti del mercato.
Non c’è davvero da star molto allegri, e dobbiamo ancora aspettarci un rapporto tra Agenzie ed Aziende contrassegnato da questo clima teso, direi corrucciato e ingeneroso, che ci è stato consegnato dalla crisi economica mondiale.
La provocazione di Peter Grosser è stata molto opportuna ed intelligente, mettendo il dito su qualche piaga. Speriamo solo che la committenza, sia pubblica che privata, se ne accorga, ma la stessa UPA mi sembra far esercizio soprattutto di eleganza, come è nello stile del suo Presidente; non può certo dare segnali dirigistici.
Parlare di fair play è sempre qualcosa che ha del velleitario, e le nuove tendenze della comunicazione - che mescolano i generi e invadono i campi, un tempo dai confini ben tracciati - non lasciano presagire miglioramenti a breve.
Anche quel nuovo campo di esplorazione e sviluppo che è costituito dal digitale, pur essendo l’unico in crescita, non aiuta, perché non è ancora chiaro dove - tra pubblicità e relazioni pubbliche - cade il vero baricentro. A noi, naturalmente sembra che sia materia per il nostro settore, come testimoniano il successo delle campagne elettorali e referendarie più recenti, molto condizionate dal web 2.0., ma non tutti saranno d’accordo.
A breve forniremo i dati del nostro settore, che ci auguriamo migliori di quelli che stanno continuando ad uscire dal mondo dei media, che annunciano 'gelate' sulle speranze di inizio anno.
A livello internazionale, già ICCO (l’associazione mondiale delle Relazioni Pubbliche, ndr) ha dato l’Italia in crescita nelle relazioni pubbliche.
Non per questo esultiamo e tantomeno ci consolano le disgrazie altrui.
Grato come sempre della tua attenzione, ti saluto cordialmente,
Beppe Facchetti