Editoriale

Linking trends to opportunities: efficacia di brand nell'era digitale

Inauguriamo su ADVexpress la rubrica di Sergio Tonfi, da qualche settimana nel nuovo ruolo di Partner della business development company Sevendots - dopo una lunga esperienza al marketing e alla comunicazione di Philips -  dedicata all'analisi dei principali trend emergenti e alle relativa opportunità di comunicazione. Qualche esempio? I cioccolatini in 3D, nati in Giappone per San Valentino con personalizzazione del viso dell’amata/o. Amazon Dash: uno scanner wi-fi a comando vocale per dettare la spesa e riconoscere quello che ci manca nel frigo. Il tutto grazie alla tecnologia. 
Inauguriamo su ADVexpress la rubrica di Sergio Tonfi, da qualche settimana nel nuovo ruolo di Partner della business development company Sevendots - dopo una lunga esperienza al marketing e alla comunicazione di Philips -  dedicata all'analisi dei principali trend emergenti e alle relativa opportunità di comunicazione

Viviamo un’epoca di cambiamenti e c’è chi si spinge a definire i nostri giorni come un vero cambiamento d’epoca.

Il marketing ha smarrito la determinazione che l’ha posto al centro delle strategie aziendali ed è spesso relegato ad un ruolo di secondo piano con un orientamento al breve termine e un obiettivo di ottimizzazione delle risorse piuttosto che di ricerca di innovazione e crescente soddisfazione della clientela.

Il digitale ha imposto il suo ritmo (24/7), il suo linguaggio, la sua logica di gratuità, trasparenza e continuo feedbacking scardinando molte delle regole che avevamo consolidato.

Molti si chiedono se non ci sia più nulla da fare se non adattarsi a questo scenario a tinte fosche, tirando i remi in barca e guardando alla prossima trimestrale come il massimo dei traguardi possibili.

E’ questo il destino che attende i grandi marchi e tutti coloro che quotidianamente lavorano per il loro successo sul mercato?

Niente affatto. Anzi, esattamente il contrario.

E’ più che mai necessario confrontarsi con questo cambiamento dirompente e continuare a lavorare sui trend emergenti per identificare le nuove opportunità che permetteranno di consolidare le posizioni e di crescere ancora.

Già, ma nella miriade di trend che ci vengono descritti da sociologi, politologi e tuttologi, quali sono quelli che possono davvero offrire la leva giusta per i nostri marchi?

Esiste la concreta possibilità di identificare tra quelle dimensioni spesso vaghe ed eteree quelle che possiamo sfruttare per identificare un nuovo vantaggio competitivo e avere successo?

La risposta è positiva e lo dimostrano i numerosi casi di brand che in giro per il mondo hanno saputo sfruttare quei trend costruendo su di essi una nuova proposition e migliorando le proprie performance di business, di immagine, di reputation.

Cercando di capirne le logiche possiamo rafforzare l’ipotesi che non sia un meccanismo miracoloso o che capita solo a chi ha avuto una bella botta di fortuna, ma più semplicemente una abilità che possiamo e dobbiamo coltivare per continuare a fare un marketing di successo in quest’epoca limitata e digitale.

Un esempio ?

Uno dei fenomeni più vistosi che sta condizionando il nostro modo di vivere, di lavorare, di comunicare è certamente l’emergere di una nuova rivoluzione industriale guidata dalla tecnologia.

L’etichetta con cui la descriviamo in Sevendots è “Tech in the lead” e rappresenta non solo una certificazione della rilevanza con cui la tecnologia impatta sulle nostre vite, ma anche la conferma che da un effetto fantascientifico appannaggio di pochi si sia passati rapidamente alla diffusione e disponibilità per una crescente fetta della popolazione.

Non si tratta più di un circolo chiuso di esperti e geeks, ma di un numero enorme di persone che hanno colto l’innovazione tecnologica e l’hanno messa in pratica per semplificarsi la vita o soprattutto per ridefinire i contorni della loro attività professionale, trasformandosi da users a creators e makers.

Non volendo insistere sulle dimensioni epocali del rapido successo di smartphones e tablet di ultima generazione, l’esempio più eclatante viene dalla stampa in 3D: sembrava davvero uscita da un libro di Asimov ed invece è già una realtà alla portata di molti, con la possibilità di creare ciò che si vuole, quando si vuole.

In Giappone, per la festa di San Valentino, non solo si potevano regalare i classici cioccolatini alle fidanzate/i, ma addirittura si poteva acquistarne uno con le sembianze del suo volto prodotto con una 3D printer (che poi l’idea di mangiarsi la testa dell’amata/o sia di “buon gusto” è tutta da dimostrare!)

A quando la possibilità di stamparsi prodotti finiti sotto casa rivoluzionando di fatto il sistema logistico e mettendo in seria discussione il ruolo di produttori e distributori? Non molto.

E intanto Amazon ha lanciato l’idea di utilizzare i droni per consegnare ciò che ordiniamo direttamente alla finestra di casa nostra e ha proposto una “bacchetta magica” (Amazon Dash) per controllare quello che abbiamo in casa ed evitare fastidiosi “out of stock”.

Se vi sembra fantascienza, ricredetevi, è già realtà.