Editoriale

Pubblicità e qualità hanno l'accento sulla a, ma non per questo fanno rima

Nella sua rubrica Marco Ferri riflette sulla pubblicità finanziaria e bancaria italiana. "Un viale di annunci pubblicitari per istituti di credito e agenzie finanziarie, fiaccamente spiritosi, si sforzavano di attirare lo sguardo era palese come il settore pubblicitario fosse finito in mano a imprenditori di terz'ordine' si legge in 'Solar' di Ian McEwan, sulla pubblicità inglese. Chissà che avrebbe scritto lo scrittore inglese della pubblicità finanziaria e bancaria italiana".
'Un viale di annunci pubblicitari per istituti di credito e agenzie finanziarie, fiaccamente spiritosi, si sforzavano di attirare lo sguardo era palese come il settore pubblicitario fosse finito in mano a imprenditori di terz'ordine - e non fecero che peggiorare il suo senso di irritazione, in quei corridoi sovra illuminati e poco ventilati'. Queste righe sono tratte da 'Solar' di Ian McEwan (Einaudi, 2010, pag. 134), e narrano lo stato d'animo del personaggio del libro mentre attraversa l'aeroporto di Heathrow, il noto aeroporto di Londra. Come tutti sanno, McEwan è un famoso scrittore inglese, e qui non dà certo un giudizio molto positivo della pubblicità inglese, almeno di quella finanziaria. Mamma mia. Meno male che non ha ambientato il libro in Italia. Chissà che avrebbe scritto lo scrittore inglese della pubblicità finanziaria e bancaria italiana. Beh, buona giornata.