Editoriale
Space available here. Autogol autodisciplinari
Dal 26 ottobre al 26 novembre, alla Stazione Centrale di Milano, i colleghi più sensibilii potranno visitare una bella mostra. Festeggia i 40 anni dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, che tutti amichevolmente chiamiamo 'il Giurì'. Ognuno ricorderà almeno una 'ingiustizia pubblicitaria' subita dallo IAP.
A me personalmente hanno fermato una campagna solo perché un prodotto giapponese era molto migliore di quello italiano. E non perché, come si leggeva nella sentenza, istigava alla guida veloce. Come possa suggerire velocità un'auto ferma per 30 secondi, ancora oggi nessuno me l'ha spiegato. Certo gli organismi di controllo servono, soprattutto su una materia delicata ed influente sul sociale come la nostra. Ma a riguardare gli oltre 50 tra manifesti e spot esposti al binario 22, si noterà come oltre il 50% delle sentenze di blocco siano state rigettate, prima che da noi pubblicitari, dalla società.
In testa a tutte c'è l'imperitura 'Chi mi ama mi segua', difesa da Pasolini sul Corsera. Ma molte, tante, troppe, sono le campagne bloccate per difendere la sensibilità dei consumatori. E che dai cittadini sono poi state premiate, con l'acquisto o la simpatia, con difese appassionate o solenni pernacchi. Se ne ricordino i membri del Giurì, quando nei prossimi 40 anni si riuniranno per valutare il nostro lavoro.