Editoriale
Space Available Here. Chris Bangle
L'avevo conosciuto in Fiat, negli anni in cui il design a Torino era tutto.
Oggi lui disegna per BMW Mini (e Da Silva, l'altro genio che stava al centro stile di Mirafiori, lavora per Audi Volksvagen). Ha parlato per 90 minuti al World Marketing & Innovation Forum di HSM. Ha incantato la platea aprendo nuovi mondi con il desing. Possibilità messe in atto con il suo radicale cambiamento di stile di quelle che oggi sono le 'sculture dinamiche più belle al mondo'. Ma sarebbe stato banale parlare solo di automobili.
Chris ha fatto sognare duri manager di aziende altrettanto toste, semplicemente dimostrando che il design è comunicazione. E che il futuro del settore non è autoreferenziale. Deve prevedere che in un mondo di prodotti omologati 'Hardware Talks!'.
Che vuol dire non solo che prevarrà la componente di comunicazione del design di ogni singola marca e prodotto, ma che l'obiettivo sarà quello di non dare più a tutti lo stesso stile in cui identificarsi. Ogni cliente si creerà il personal design, il proprio oggetto personale.
Come le stampanti digitali hanno trasformato l'editoria, come le videocamere hanno permesso il boom di youtube, la prima tv che ti fai tu, così i prodotti verranno plasmati dai singoli consumatori. Questo è il futuro del design.
Condizione che peraltro ridurrà il lavoro dei consulenti di comunicazione a pura commodity senza valore aggiunto. Le agenzie di pubblicità questa volta non si sono lasciate fregare.
Il domani non c'è ancora, ma loro sono avanti. Riescono a farsi percepire dai clienti in questo modo indifferenziato, già oggi.