Editoriale
Space Available Here. Free Lance
Brutta parola. Spesso viene usata con disprezzo da chi sta nelle agenzie multinazionali per indicare giovani sfigati che nessuno ha assunto. O vecchi creativi esplusi dal sistema.
Purtroppo per chi semina pregiudizi e battutacce, i primi clienti dei free lance sono le agenzie multinazionali. Che pensano con questo sistema di aggirare il contratto a tempo indeterminato e garantirsi un flusso di idee fresche. Incidentalemente pagano gli stessi free lance che stanno portandosi a casa sempre più clienti diretti. Le aziende trovano più funzionale, conveniente e creativo questo modo di procurarsi in modo diretto le campagne. Tanto marketing e strategic planning, un tempo terreno elettivo delle agenzie, se le fanno benissimo da soli.
Aggiungete che il sessanta per cento delle gare viene vinto con regolarità da agenzie italiane indipendenti contro le multinazionali (vedi sorrisi indipendenti del 18_09_06 ). Anche la maggioranza di queste strutture usano spesso free lance. Insomma, pare proprio che da qualche anno il motore dell'industria della comunicazione commerciale sia gestito da quei nerds dei free lance. Che adesso si riuniranno in associazione, per ottenere quello che fotografi, speaker, registi e attori da tempo possiedono. La dignità di stabilire le regole del gioco, le remunerazioni e i diritti sul proprio lavoro intellettuale. Intellettuale. Parola che in questo lavoro è considerate brutta assai. Almeno quanto free lance.