Editoriale
Space Available Here. I King vedono lontano. I Presidenti, a volte, meno.
Oggi abbiamo due belle evidenze che i veri King diventano Re perchè sanno
guardare più lontano e con largo anticipo.
Non sono diventato improvvisamente monarchico. E' che proprio mentre Obama giurava, la BBC recuperava un vecchio filmato del 1964 in cui Martin Luther King si sbilanciava nella previsione che sarebbero bastati una quarantina d'anni per vedere un presidente nero, negli USA.
Altrettanto contemporaneamente, ecco Burger King che spara un'iniziativa che cavalaca
un'inversione di tendenza tra i milioni di
utenti di
FaceBook e mina alla base il principio fondativo del social
network, 'aggiungi amici alla tua pagina personale'. La popolare catena di Fast
Food, come vedete nell'immagine qui a fianco, invita invece gli iscritti ad
eliminare, anzi a sacrificare, gli amici, pur di avere in premio un meraviglioso
e gustoso Whopper. E con sensibilità da macelleria, una cifra fiammeggiante
segnala le centinaia di migliaia di ex-friends bruciati sull'altare
dell'hamburger. Il solito Alex Bogursky dimostra che la
pubblicità non si fa più sui media. Milioni di contatti li fad a solo un
software gratuito per fb, che anticipa il desiderio naturale di chi non ne può
più di richieste di amicizia digitale.
Entrambi sono veri Re dell'Innovazione, visionari ed anticipatori. Da noi, invece, dominano i Re dellla Paralisi. L'ennesima Restaurazione, tra una decina di giorni, all'assemblea elettiva di Unicom. Si favoleggia di una cordata di opposizione a Strona, che non si è certo distinto per etica e democrazia interna. Ma è data per certa la sua riconferma a Presidente. Porterà all'automatica confluenza dell'associazione dei piccoli italiani in quella delle più grandi e multinazionali.
Purtroppo, i nostri Re non vedono lontano e non anticipano le tendenze. Puntano solo ad impedire il cambiamento e prolungare l'influenza all'infinito. Nel frattempo il paese va a remengo. E la nostra industria, come naturale conseguenza, conta sempre meno. Come inesorabilmente ricorda dalla radio Giusi Ferrè, 'non è un piccolo particolare'.
Pasquale Diaferia