Editoriale
Space Available Here. RaiSat contro Sky: e la pubblicità torna ad essere protagonista
Ho sempre pensato che la tv fosse destinata ad un
afflosciamento degli ascolti, a vantaggio dei canali tematici e del web. Poi la
vitalità di queste settimane: Sanremo a reti unificate è
riuscito a superare il Do Or Die, format internazionali come X
Factor
raggiungono livelli qualitative interessanti.
Insomma, si ritorna a quello che da noi mancava da tempo: i commenti della gente
sui metro, negli uffici, al ristorante.
Stai per dire che forse la tv generalista resisterà, si modificherà, troverà la maniera di occupare ancora spazio nelle nostre vite. Poi, all'improvviso, appare Mike che fa pubblicità alla trasmissione di Fiorello sulla piattaforma Sky. Scopri che contemporaneamente Rai e Mediaset rifiutano di passare gli spot del fedifrago che ha lasciato la casa di Via Mazzini per andare in villa da Murdoch .
Scopri che Fiore promuove il suo nuovo Sky Show perfino con messaggi audio al call center dei clienti della piattaforma satellitare. Che chiede ospitalità a Blob (e figuriamoci se Ghezzi se lo lascia scappare). Che contratta copertine del mondadoriano Sorrisi e Canzoni in cambio di Tapiri. Fino ad arrivare all già citato assurdo di Mike, l'icona di RaiSet più netta (a proposito ma non doveva fare il senatore a vita?), che di nascosto dal suo datore di lavoro ma davanti ad un bel 4 milioni di persone, fa pubblicità a Fiorello prima di Juve-Toro.
Ma che bello. Si ritorna al primato della pubblicità come strumento per informare, coinvolgere e convicere milioni di consumatori. E soprattutto non si usa la solita, banale tabellare: il formato spot sembra rinnegato proprio da chi, con la reclame, ci ha fatto fette importanti dei suoi incassi.
Se il Mattino si vede dal Buongiorno, sta per scoppiare una guerra con morti e feriti, a colpi di pubblicità. Tutto bene, basta che anche noi ci si guadagni qualcosa.
Pasquale Diaferia (pasquale@specialteam.it)