Editoriale
Space Available Here. E se, per cambiare tutto, fosse meglio non cambiare niente?
Chi mi conosce veramente, sa che sono al persona più
pigra del mondo, al limite della sindrome del bradipo. Potete capire la mia
gioia quando finalmente KitKat ha messo on line il suo nuovo sito
istituzionale
, il primo dove per
definizione non succede nulla. L'orologio è bloccato, e soprattutto nel
disclaimer sta scritto a chiare lettere: "Se vedete succedere qualcosa, vuol
dire che c'è un difetto nel sistema. Qundi segnalatelo al nostro indirizzo mail.
Se verrà confermato, sarete premiati".
Mica male, no? Noi qui a cercare di uscire dalla nostra situazione di arretratezza tecnologica e culturale. E loro, la civiltà avanzata e tecnoperformante, si permettono di proporre un modello di assoluto immobilismo.
In fondo, abbiamo già visto che "Cambiare Tutto per non Cambiare Niente" ha sempre funzionato, no?
Almeno per un quarto d'ora di break, cominciamo a pensare che questa è la soluzione. Fermarci definitivamente, e lasciare che tutto resti cristallizzato nella nostra mediocrità. Invece di continuare ad agitarci nel disperato tentativo di far ripartire questo paese, lasciamo che tutto si immobilizzi. L'amministrazione pubblica lenta e corrotta, la scuola sindacalizzata e zero selettiva, la grande industria sostenuta solo dallo stato, la politica affidata a quelli di minor talento e competenza, la pubblicità ferma ad Ambrogio dei Rocher e a Michele di Glen Grant.
Dite che è rivoluzionario? No, è semplicemente che prevale la mia pigrizia: almeno questa settimana, non ho più voglia di combattere contro i mulini a vento.
Pasquale Diaferia (pasquale@specialteam.it)