Editoriale

Space available in Cannes. Cultura popolare

Cannes - Pubblichiamo il nuovo contributo di Pasquale Diaferia. Tema: la campagna Lego che si è aggiudicata il Grand Prix per la stampa ("Sono veri annunci globali, dove il concetto universale prevale sull'esecuzione. Bravo David neoplatonico. australiano"), e il seminar di Craig Davis, direttore creativo JWT.

di Pasquale Diaferia

Cannes -Il presidente della Giuria Press, David Droga, che è anche il presidente del festival, oggi ha presentato i premi per la stampa. Il Grand Prix assegnato a Lego è stato oggetto di grandi discussioni. L'annuncio, semplicemente meraviglioso, mostra una superficie azzurra di mare fatta ovviamente di mattoncini, rotta solo da due elementi: un piccolo periscopio bianco che spunta in superficie ed un microscopico titolo, Imagine. Molti esperti hanno storto il naso: il Grand Prix deve essere spettacolare, rappresenta l'annata. Droga ha ribadito che il minimalismo di Lego è stato in corsa assieme agli annunci Levi's di Mumbai dai disegni infantili su fondo bianco.

Sono veri annunci globali, dove il concetto universale prevale sull'esecuzione. Bravo David neoplatonico. australiano. E' la sconfitta delle grandi produzioni, dei grandi fotografi, degli annunci smaltati dei clienti con poca fantasia. Speriamo che molti responsabili pubblicità leggano questo pezzo.

A seguire un bel seminar di Craig Davis, direttore creativo JWT, con cui ho condiviso una giuria internazionale. JWT sta rimanendo l'unico network che cerca di fare cultura. Hanno invitato tre rappresentanti di quella enterteinment popolare con cui ci troviamo a battagliare tutti i giorni. Martin Sheen, grande attore, Arianna Huffington di huffingtonpost.com e Michael Patrick King, il produttore di Sex and the City. Craig è partito dal presupposto che noi della pubblicità dobbiamo smettere di interrompere la gente che sta facendo cose più interessanti dei nostri ADS. E ha chiesto agli ospiti cosa fare per parlar loro in modo efficace e rilevante. 45 minuti di irresistibile ironia e concentti intelligenti si possono riassumere in 3 punti. Oggi con i new media per costruire una marca bastano 12 mesi. I reality non uccideranno mai il bisogno di buone storie. Ed il product placement, o sta bene nella sceneggiatura, o va evitato. Sex&theCity docet, perché le scarpe Manolo erano perfette sulle singles, una bevanda alcolica era invece inadatta, ed hanno rifiutato il milione di dollari proposto.

Alla fine è arrivata la chicca della Huffington, che da donna liberata ha esibito il marchio delle sue scarpe: Manolo. E poi ha deliziato la platea con l'ultimo, grande consiglio agli inserzionisti: Make The Coitus Interruptus the Real Core. I clienti, ed i creativi che conoscono l'inglese, riflettano su quanta saggezza c'è in queste parole.