Editoriale
Space available in Cannes. Davvero Short
Incrociare le dita non è stato sufficiente. Le due
shortlist sono proprio poca cosa. Niente anche nei titanium, come tutti
avevano già facilmente predetto. In generale 9 ingressi su 7 categorie sono la reale fotografia dello stato dell'arte pubblicitaria del
nostro paese.
Poi non possiamo che essere felici per Maresca ed i suoi boys. Tra direct e tv dimostrano di avere le spalle per reggere il posizionamento fresco ed aggressivo che hanno scelto per Arnold in Italia, a partire dal Guerriglia.
Così come fa piacere per United, dove continua il percorso positivo dei Nasty Twins. Stupisce che sia Vodafone il pezzo pregiato, quando tutti avevamo pensato che sarebbe stato Freddy. A me personalmente piaceva davvero tanto, l'unico che pensavo potesse reggere la concorrenza internazionale.
Il fatto è che tutte le giurie hanno privilegiato le grandi marche, e anche i giurati della tv non si sono discostati da quella che sembra un indicazione dall'alto. Probabilmente Freddy ha pagato questa linea di condotta. Ma in termini di business, credo che per 1861 sarà più produttivo aver portato ad una short list un grande conto telefonico. Era dai tempi di Lopez , oro nel 1992, che un provider italiano non vedeva la prima scrematura. Speriamo che ritorni la voglia di fare qualcosa di meglio anche agli altri, avremo tutti da guadagnarci.
Per finire, sulla passeggiata a mare, tra colleghi si gioca al toto metallo.
Io, anche per scaramanzia, sono fortemente scettico. Un bronzo, nella migliore delle ipotesi, mi pare l'aspettativa massima. Meglio però sarebbe nessun premio nella categoria regina. Forse da un'ipotesi così negativa, potrebbe nascere un bel vortice, di quelli che portano a grandi cambiamenti sulle poltrone importanti delle associazioni e delle agenzie.
O magari, come al solito, si dirà che è tutta colpa dei clienti, no?