Editoriale

Space available in Cannes. Radio visioni

Pubblichiamo il nuovo intervento di Pasquale Diaferia da Cannes. Tema del giorno: la creatività sul mezzo radiofonico. "Hertz, nomen omen, racconta di come sia squilibrata a livello mondiale la preferenza dei creativi verso la tv (7387 entries tv contro le 1032 radio qui a Cannes). Ma anche di come il mezzo stia vivendo un momento d'oro grazie alla continua crescita di radiocomunicati che usano tecniche visuali".

di Pasquale Diaferia

Ieri mattina alle 9 (e al lunedì è ancora più duro svegliarsi) c'era un bellissimo workshop di Tony Hertz intitolato "Radio for Art Directors". Strano a dirsi, nonostante un tema intrigante ed un relatore di assoluto valore (passò anche da noi 20 anni fa grazie a Fabio Ritter), nella sala piena ci siamo solo io e Bagnarelli a rappresentare il Bel Paese. Hertz, nomen omen, racconta di come sia squilibrata a livello mondiale la preferenza dei creativi verso la tv (7387 entries tv contro le 1032 radio qui a Cannes). Ma anche di come il mezzo stia vivendo un momento d'oro grazie alla continua crescita di radiocomunicati che usano tecniche visuali, quindi assolutamente in linea col trend globalizzante.

Nel mentre arrivano le short della radio. Sarà il prode Taddeucci particolamente bravo come giurato, sarà migliorato il livello nazionale, ma stavolta saltano fuori 5 comunicati italiani shortlistati. Invece fanno un po' ridere le 8 short list nella stampa, dove non abbiamo nessuno in giuria. E se scaramanticamante l'anno prossimo ci autosospendessimo tutti, e non mandassimo nostri rappresentanti? Magari si vince un Grand Prix...

Tornando a Tony Hertz, particolarmente affascinante la parte in cui suggerisce di presentare la creatività come per gli story board televisivi. In modo differenziato, evocativo, narrativo, piuttosto che visual, al limite del radio storyboard, che sembra tanto un ossimoro. L'importante è non usare più il classico script; definito senza mezzi termini "l'invisibile killer della radio". Tony si sofferma anche sulla parte produttiva, sottolineando tra l'altro che un segno del differente trattamento che le agenzie riservano alla radio è l'assenza dei PPM.

Sembra niente, ma quante volte vi siete trovati in uno studio di registrazione con un cliente che vuole realizzare un comunicato diverso da quello che sembrava essere stato approvato? E sarebbe bastata solo una riunioncina in più, per evitare l'imbarazzo.

Mille sono state le chicche di 4 ore di lavoro intenso e di grande qualità. Per questo vale la pena di lanciare una provocazione al presidente dell'ADCI, che pochi giorni fa era al convegno Audiradio. Che il Club inviti Tony Hertz in Italia, per raccontare ai nostri soci queste Radio Visioni. Oltretutto, pare che questa categoria qui al Festival sia l'unica in cui cominciamo a farci notare (5 short list su 17 lavori iscritti è davvero un bel risultato).