Editoriale
Space Awailable Here. 'Con Autentico Rispetto. Firmato, lo Pseudo Giornalista'
Finalmente ho avuto il mio whoroliano quarto d'ora di celebrità. Sono stato
citato in un discorso di una pubblica assemblea elettiva. Appena avuta la
notizia, ho gettato i Leoni di Cannes nella spazzatura. Ormai sono superati.
Infatti, nonostante la crisi strutturale della nostra industria, ci si è
occupati del sottoscritto: l'hanno definito "un creativo che è anche uno pseudo
giornalista". Che onore.
Mai avrei immaginato tanta attenzione per un'attività che, peraltro, non è il mio core business. Da Creativo, la definizione Pseudo Giornalista la considero un prestigioso riconoscimento. Sono certamente meno qualificati, per esempio, i Clienti che fanno gli Pseudo Creativi, i Sistemi di Rilevazione che misurano gli Pseudo Auditel, le Veline che fanno le Pseudo Ministro, alcuni Pessimi Account che fanno gli Pseudo Amministratori Delegati d'Agenzia.
In qualità di pseudo giornalista, poi, ho avuto il privilegio di frequentare uomini davvero grandi: Giancarlo Livraghi, Franco Moretti, Gianni Cottardo, Marco Testa. Ho imparato che il loro impeccabile stile da presidenti di istituzioni, quali Assap, ADCI, TP, Pubblicità Progresso, era guidato da saldi principi comuni. Univano l'associazione, non la dividevano. Se criticati, rispondevano alle accuse, senza farsele scivolare silenziosamente addosso. Costruivano forti squadre e successioni credibili, per evitare il 'sacrificio' del ricandidarsi ad infiniti mandati.
Lasciatemi quindi concludere che un giornalista, pur pseudo e dilettante, con i suoi appassionati scritti può comunque guadagnarsi buona reputazione ed autentico rispetto. Ma per la Legge del Contrappasso un presidente, pur vero e legittimato, per i suoi scellerati comportamenti può essere perfino considerato un Prodotto di Pura Fantascienza. Come concludevano i cartoon della Warner Bros: That's All, Folks!
Pasquale Diaferia pasquale@specialteam.it